Questa è una delle questioni centrali nel mondo del benessere moderno, mentre il biohacking continua a guadagnare popolarità a un ritmo esponenziale
Il biohacking sta diventando una delle tendenze più discusse in termini di ricerca dell’elisir di lunga vita. Si è diffuso ovunque: dai menù delle spa, agli integratori alimentari, fino a diventare un argomento in forte crescita nelle ricerche di Google, con un aumento del 5.000% nelle ultime settimane. Ma cosa si cela realmente dietro questo termine così di moda?
Che cos’è il biohacking?
Il concetto di biohacking potrebbe esserti familiare grazie a figure estreme come il milionario tech Bryan Johnson, noto per la sua ricerca dell’eterna giovinezza. Il suo regime, decisamente fuori dal comune, prevede il risveglio alle 4:30 del mattino, l’ultimo pasto entro le 11, zero alcool e l’assunzione quotidiana di oltre 100 pillole. Il tutto rientra nel suo progetto Blueprint, un sistema di pratiche che, secondo lui, è in grado di invertire l’invecchiamento.
Tuttavia, il biohacking non deve necessariamente essere così estremo. A livello più accessibile, è conosciuto anche come “biologia fai-da-te”. Questo approccio si riferisce a una vasta gamma di pratiche che mirano a ottimizzare il funzionamento del corpo, spesso attraverso modifiche nello stile di vita. Gli appassionati lo considerano un mezzo per “smanettare” la propria salute e raggiungere prestazioni ottimali, migliorando aspetti che spaziano dalla dieta, al benessere mentale, al fitness e persino alla longevità.
Come funziona il biohacking?
Sebbene la parola “biohacking” possa far pensare a tecnologie avanzate e approcci complessi, alcune delle sue forme più comuni sono sorprendentemente semplici. Azioni quotidiane come ridurre il consumo di cibi lavorati o esporsi alla luce naturale del sole al mattino rientrano in queste pratiche. Inoltre, grazie all’uso di sensori e dispositivi di misurazione innovativi, possiamo ottenere dati approfonditi sul nostro corpo, permettendoci di comprendere meglio le nostre reazioni fisiche e ottimizzare il nostro benessere in modo altamente personalizzato.
L’obiettivo finale del biohacking? Prolungare una vita sana il più a lungo possibile, attraverso cambiamenti mirati e consapevoli che ci permettano di vivere meglio e più a lungo.
Meditazione, dieta e crioterapia
La meditazione è una pratica millenaria che favorisce il benessere mentale e fisico, aiutando a placare la mente e a trovare un senso di calma interiore. Oltre a ridurre lo stress, è stato dimostrato che rafforza la resilienza emotiva e migliora la capacità di concentrazione, rendendoci più presenti e consapevoli nel nostro quotidiano.
E’ noto che la dieta gioca un ruolo cruciale nella nostra salute generale, il che significa che ciò che scegliamo di mettere nel nostro piatto influisce anche sulla nostra longevità. Ci sono prove che suggeriscono che seguire la dieta mediterranea ad esempio, che prevede il consumo di molta frutta, verdura, cereali integrali, noci e semi, potrebbe aiutarci a vivere più a lungo.
Conosciuta anche come terapia del freddo, la crioterapia è un trattamento che prevede l’uso di temperature gelide per ottenere un effetto terapeutico. Può aiutare con malattie come reumatismi, artrosi, infortuni sportivi, condizioni di dolore cronico, psoriasi e neurodermite, nonché sindrome da burnout, depressione e disturbi del sonno. Le camere di crioterapia sono comuni nelle spa e nei centri benessere ma anche un tuffo in acqua fredda o una doccia ghiacciata sono utili a migliorare l’umore.