La Costa d'Avorio si prepara a scrivere una nuova pagina nella storia delle energie rinnovabili in Africa Occidentale
Ad Ayebo, località situata a 100 km dalla capitale, sta sorgendo la più grande centrale a biomasse della regione, un progetto ambizioso che promette di rivoluzionare il panorama energetico nazionale.
Con un investimento di 237 milioni di euro, di cui 35 milioni provenienti dall’Emerging Africa Infrastructure Fund, l’impianto da 46 MW rappresenta un modello virtuoso di economia circolare e sostenibilità. La centrale trasformerà 520.000 tonnellate di scarti agricoli, principalmente foglie e rami di palma, in energia pulita, coinvolgendo attivamente la comunità locale: circa 12.000 agricoltori, in un raggio di 60 km, forniranno l’80% della biomassa necessaria, con un incremento previsto del loro reddito fino al 15%.
L’impatto ambientale e sociale del progetto è significativo: oltre a evitare l’emissione di 4,5 milioni di tonnellate di CO2 nei suoi 25 anni di operatività, la centrale fornirà elettricità a 1,7 milioni di persone, contribuendo a colmare il divario energetico nelle zone rurali, dove attualmente solo il 38% della popolazione ha accesso all’elettricità. Gli agricoltori beneficeranno anche del riutilizzo delle ceneri come fertilizzante naturale, mentre la creazione di 500 nuovi posti di lavoro darà impulso all’economia locale.
Il progetto si inserisce nella strategia energetica nazionale che punta a raggiungere il 45% di produzione da fonti rinnovabili entro il 2030, posizionando la Costa d’Avorio all’avanguardia nella transizione energetica del continente africano.