Inflazione in calo al 6,7%, ricavi turistici oltre i 6,2 miliardi di dinari nei primi 10 mesi del 2024
La Tunisia si prepara a chiudere il 2024 con una crescita economica dell’1,6%, in netto rialzo rispetto allo 0,3% registrato nel 2023. Ad annunciarlo è stato il ministro dell’Economia e della Pianificazione, Samir Abdelhafidh, durante una sessione di dialogo alla plenaria del Consiglio nazionale delle regioni e Distretti.
Il ministro ha evidenziato gli sforzi compiuti per contenere l’inflazione, scesa al 6,7% nel settembre 2024 rispetto al 9% dello stesso periodo dell’anno precedente. Nonostante il miglioramento delle prospettive, la Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le sue previsioni di crescita del Pil tunisino, portandole all’1,2% per il 2024 rispetto al 2,4% annunciato nell’aprile dello stesso anno.
Guardando al futuro, l’Fmi stima che nel 2025 la crescita del Pil della Tunisia possa raggiungere il 2,2%, come riportato nell’Aggiornamento economico Mena: “Crescita in Medio Oriente e Nord Africa” dello scorso 16 ottobre.
Gran parte della ripresa economica tunisina è da attribuire al settore turistico, che contribuisce per il 9% al prodotto interno lordo (Pil) nazionale e genera circa 400.000 posti di lavoro, tra diretti e indiretti. L’importanza strategica del turismo per l’economia del Paese è stata sottolineata dal ministro del Turismo e dell’Artigianato, Soufiane Tekaya, durante una seduta del Parlamento dedicata all’esame del bilancio del suo dicastero.
Nel 2023, i ricavi del settore turistico hanno superato i 6,9 miliardi di dinari (2,1 miliardi di euro), e i risultati si confermano incoraggianti anche per il 2024. Alla fine di ottobre, i ricavi del turismo hanno raggiunto i 6,241 miliardi di dinari (1,9 miliardi di euro), mentre il numero di arrivi di turisti ha superato gli 8,6 milioni, in aumento dell’8,6% rispetto allo stesso periodo del 2023.
La Tunisia si appresta quindi a chiudere un anno positivo, con una crescita economica in ripresa, un’inflazione in calo e un settore turistico in espansione. Questi segnali incoraggianti gettano le basi per un 2025 altrettanto promettente, in cui il Paese punta a consolidare la propria ripresa economica e a rafforzare il proprio ruolo di meta turistica di primo piano nel bacino del Mediterraneo.