Istat: indice invariato su base mensile, -3,6% su base annua. Flessione per Beni intermedi e strumentali

Secondo le stime preliminari dell’Istat, a ottobre 2024 l’indice destagionalizzato della produzione industriale è rimasto invariato rispetto al mese precedente, mentre nella media del trimestre agosto-ottobre si registra una diminuzione dello 0,7% rispetto ai tre mesi precedenti.

L’analisi congiunturale evidenzia andamenti divergenti tra i principali comparti: se da un lato si osservano aumenti per l’energia (+1,7%) e i beni di consumo (+1,5%), dall’altro si registrano variazioni negative per i beni strumentali (-0,2%) e i beni intermedi (-1,0%).

Sul fronte tendenziale, l’indice corretto per gli effetti di calendario mostra una contrazione del 3,6% rispetto a ottobre 2023, con un calo diffuso a tutti i principali settori. Tuttavia, la flessione risulta meno pronunciata per i beni di consumo e l’energia (-0,8% per entrambi), mentre è più marcata per i beni intermedi (-5,2%) e i beni strumentali (-4,4%).

Tra i settori di attività economica, si distinguono in positivo le industrie alimentari, bevande e tabacco (+3,7%), la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+1,6%) e le altre industrie manifatturiere (+1,5%). Di contro, le flessioni più significative si osservano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-16,4%), nella fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,9%) e nell’attività estrattiva (-12,4%).

In sintesi, la produzione industriale italiana mostra segnali di stagnazione su base mensile e di persistente debolezza su base annua, con una dinamica particolarmente negativa per i beni intermedi e strumentali. Questo quadro riflette le difficoltà che il settore manifatturiero sta affrontando in un contesto di elevata incertezza, condizionato da fattori quali l’aumento dei costi energetici, le tensioni geopolitiche e il rallentamento della domanda globale.