Alla 19esima Biennale Architettura parteciperanno 66 nazioni, con esposizioni nei Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Tra le novità, l’ingresso di quattro nuove partecipazioni nazionali: Azerbaijan, Oman, Qatar e Togo
Fin dalla sua nascita, la Biennale di Venezia ha rappresentato un punto di riferimento per l’innovazione artistica e architettonica, intercettando le sfide del presente e anticipando quelle del futuro. La 19esima Mostra Internazionale di Architettura, intitolata “Intelligens. Natural. Artificial. Collective.”, si svolgerà dal 10 maggio al 23 novembre 2025, ponendo al centro della riflessione l’adattamento al cambiamento climatico, una delle questioni più urgenti del nostro tempo.
Venezia e la sfida dell’adattamento
Venezia, città fragile e simbolica, si trasforma in un laboratorio vivente per affrontare le emergenze ambientali. La crisi climatica sta ridefinendo il nostro modo di abitare, progettare e costruire, rendendo essenziale un ripensamento radicale dell’architettura. La mostra, curata dall’architetto e ingegnere Carlo Ratti, non sarà solo un’esposizione, ma una piattaforma sperimentale per esplorare nuove forme di intelligenza – naturale, artificiale e collettiva – applicate al settore edilizio e urbano.
Un nuovo modello di architettura per un pianeta in crisi
Secondo il curatore Carlo Ratti
L’architettura ha sempre risposto alle condizioni climatiche, ma oggi dobbiamo superare la semplice mitigazione e abbracciare l’adattamento
Il 2024 ha registrato temperature record, segnando un superamento critico della soglia di +1,5°C stabilita dagli Accordi di Parigi. Eventi estremi come incendi, alluvioni e siccità sono diventati la nuova normalità, richiedendo soluzioni architettoniche resilienti e dinamiche.
Con oltre 750 partecipanti, tra cui architetti, ingegneri, scienziati del clima, filosofi, artisti e programmatori, la Mostra proporrà progetti innovativi capaci di rispondere alle sfide imposte dal cambiamento climatico. L’obiettivo è ridefinire l’architettura non solo come un’arte del costruire, ma come un atto di responsabilità collettiva verso il pianeta.
Neutralità carbonica e sostenibilità circolare
La Biennale di Venezia ha intrapreso, dal 2021, un percorso concreto verso la sostenibilità. Già con la 78esima Mostra del Cinema ha ottenuto la certificazione di neutralità carbonica, un traguardo poi esteso a tutte le esposizioni. La 18esima Mostra Internazionale di Architettura del 2023 è stata la prima grande esposizione del settore a sperimentare sul campo il raggiungimento della neutralità carbonica.
Per il 2025, la Biennale Architettura rinnova il suo impegno, adottando un modello di economia circolare con il supporto della Ellen MacArthur Foundation. L’allestimento stesso degli spazi espositivi seguirà principi di riduzione degli sprechi e riutilizzo dei materiali, dimostrando che architettura e ambiente costruito possono coesistere in armonia con la natura.
Un percorso tra natura, tecnologia e intelligenza collettiva
L’esposizione si articolerà attraverso tre mondi tematici:
- Natural Intelligence: un’indagine sulle soluzioni che la natura offre per affrontare il cambiamento climatico, come l’architettura biomimetica e le infrastrutture verdi.
- Artificial Intelligence: l’uso dell’intelligenza artificiale per ottimizzare la progettazione sostenibile e ridurre l’impatto ambientale.
- Collective Intelligence: un approccio collaborativo in cui comunità locali, esperti e innovatori co-creano strategie per la resilienza urbana.
La mostra culminerà nella sezione Out, con una riflessione critica sul rapporto tra architettura e spazio: è possibile guardare allo spazio come una soluzione per le crisi terrestri? La risposta di Ratti è chiara:
L’esplorazione dello spazio non deve essere una via di fuga, ma un’opportunità per migliorare la vita sul nostro pianeta
Padiglioni nazionali e progetti speciali
Alla 19esima Biennale Architettura parteciperanno 66 nazioni, con esposizioni nei Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia. Tra le novità, l’ingresso di quattro nuove partecipazioni nazionali: Azerbaijan, Oman, Qatar e Togo. Il Padiglione Italia, curato da Guendalina Salimei, presenterà TERRÆ AQUÆ. L’Italia e l’intelligenza del mare, un progetto dedicato alla relazione tra ambiente marino e adattamento costiero.
La Santa Sede, con il suo Padiglione Opera Aperta, affronterà il tema dell’intelligenza spirituale e culturale applicata alla sostenibilità, mentre il Padiglione Venezia esplorerà il ruolo delle biblioteche come hub di conoscenza e innovazione.
Venezia come modello di resilienza
Oltre agli spazi espositivi tradizionali, la Biennale trasformerà l’intera città in un laboratorio di resilienza urbana. Installazioni, prototipi ed esperimenti saranno disseminati tra Giardini, Arsenale e altri quartieri, mettendo in dialogo architettura e paesaggio lagunare. L’obiettivo è creare un ponte tra teoria e pratica, dimostrando che l’adattamento climatico è già possibile e necessario.
La Biennale Architettura 2025 non sarà solo un evento culturale, ma un catalizzatore di cambiamento per un futuro più sostenibile. L’architettura del domani dovrà essere intelligente, flessibile e profondamente radicata nei principi di rispetto e convivenza con il nostro pianeta.