La Regione rilancia la mediazione interculturale con un nuovo Master e un forte impegno per l'inclusione sociale nell’area

La Regione Campania rafforza il proprio impegno per la mediazione interculturale nel Mediterraneo. Presso Palazzo Corigliano si è svolta oggi una Giornata di studio dedicata al tema, promossa dai Dipartimenti Asia, Africa e Mediterraneo e Studi Letterari, Linguistici e Comparati dell’Università degli Studi di Napoli L’Orientale. L’incontro, intitolato “La mediazione interculturale in ambito giudiziario, sanitario, scolastico”, ha offerto un momento di confronto sull’importanza della mediazione culturale per migliorare l’accesso ai servizi pubblici e favorire l’inclusione.

Durante l’evento, è stato presentato un nuovo Master di primo livello in Mediazione Interculturale, pensato per rispondere alle necessità di una società in trasformazione e per formare figure professionali in grado di abbattere barriere linguistiche e culturali.

L’Assessore alla Formazione Professionale della Campania, Armida Filippelli, ha dichiarato:

La Regione non farà passi indietro nella promozione della pace e della coesione sociale. È fondamentale istituzionalizzare la figura del mediatore culturale per creare un albo professionale che dia a questa professione il giusto riconoscimento

L’importanza dei mediatori culturali si manifesta in ambiti specifici come quello giudiziario, sanitario e scolastico, dove questi professionisti facilitano l’interazione tra persone di diverse etnie e religioni. In Campania, dove la popolazione straniera rappresenta circa il 6,5% del totale, il bisogno di servizi di mediazione è particolarmente urgente per supportare categorie vulnerabili, come donne e minori.

La Regione Campania si conferma così in prima linea nella promozione di una società inclusiva e coesa. La mediazione interculturale è un pilastro per rispondere alle sfide della diversità culturale e costruire un futuro di speranza e pace.