Elio Fiorucci, la Triennale di Milano rende omaggio al pioniere dell'estetica pop
Chi non ricorda il negozio di Milano, la cascata che accoglieva i visitatori come un miraggio tropicale, offrendo un’esperienza sensoriale totale, un rituale che trasportava i partecipanti in una dimensione altra?
Molti anni prima che si parlasse di marketing sensoriale, di experience, di customer journey, Fiorucci inventava con la sua immaginazione e la sua creatività ciò che oggi possiamo definire la cultura pop del XX secolo.
La Triennale di Milano gli dedica una mostra, aperta dal 6 novembre 2024 al 16 marzo 2025 per celebrare l’impatto creativo e culturale di un’epoca in cui l’arte, la passione e la ribellione si univano in un unico movimento.
Curata da Judith Clark con allestimento di Fabio Cherstich, l’esposizione si propone come una retrospettiva biografica e culturale, esplorando le varie dimensioni del contributo di Fiorucci al mondo della moda, dell’arte e del design.
Nato a Milano nel 1935, Elio Fiorucci è stato un pioniere dell’estetica pop e un maestro di contaminazione tra moda, design e cultura giovanile, contribuendo a rendere Milano un polo creativo internazionale. Attraverso il suo marchio, Fiorucci ha offerto una visione innovativa, ispirata al linguaggio della pubblicità, della cultura underground e delle subculture internazionali, e ha rivoluzionato il concetto stesso di negozio. I suoi “concept store” hanno introdotto l’idea di uno spazio ibrido in cui convivono abbigliamento, dischi, accessori, libri e oggetti d’arte provenienti da tutto il mondo, creando luoghi che divennero presto punti di incontro e di ispirazione per artisti, designer e intellettuali.
La mostra presenta un percorso cronologico che mette in risalto non solo le collezioni di abbigliamento e accessori, ma anche le collaborazioni che Fiorucci ha intrattenuto con artisti come Andy Warhol e Keith Haring, figure che hanno contribuito a definire la sua estetica unica. Oggetti, abiti, fotografie, video e documenti d’epoca raccontano la capacità del brand di essere al contempo ironico, provocatorio e visivamente accattivante, in un gioco di riferimenti che ha saputo reinterpretare il glamour e l’energia della cultura pop americana per un pubblico italiano e internazionale.
Uno degli elementi distintivi della mostra è l’uso di registrazioni inedite della voce di Fiorucci, che accompagnano i visitatori in un racconto intimo dei momenti più significativi della sua carriera. Queste registrazioni sono intercalate con testimonianze di amici, collaboratori e altri protagonisti della moda e dell’arte, offrendo uno sguardo autentico sulla sua visione e personalità. La struttura espositiva mette in risalto l’aspetto teatrale della narrazione, puntando su installazioni che ricreano l’atmosfera unica e vivace dei suoi negozi, celebri per l’uso di colori vivaci e l’atmosfera festosa.
La Triennale ha anche ideato un podcast, disponibile dal prossimo dicembre e un catalogo in doppia lingua (italiano e inglese) che raccoglie saggi di studiosi e contributi di esperti del mondo della moda e della creatività. Il catalogo rappresenta un’importante risorsa per chi desidera approfondire l’opera e l’eredità di Fiorucci, mettendo in luce non solo i successi commerciali, ma anche il ruolo che ha giocato nell’innovazione culturale degli anni ‘70 e ‘80.
Questo omaggio a Elio Fiorucci offre dunque un’occasione per ripercorrere e riscoprire la carriera di un designer che ha saputo rompere le convenzioni, creando un ponte tra moda e arte e influenzando generazioni di creativi a livello globale.
La mostra invita i visitatori a riflettere sul modo in cui Fiorucci ha interpretato il mondo con un’immaginazione senza limiti, rivoluzionando la percezione della moda come linguaggio universale di espressione e cambiamento.