Dalle rinnovabili all'efficienza energetica, le misure di Bruxelles per ridurre le emissioni e raggiungere gli obiettivi del Green Deal

Posto che la produzione e il consumo di energia sono una delle principali cause dei cambiamenti climatici, facciamo il punto su quali sono davvero le politiche dichiarate dell’Unione Europea su questo tema, a netto delle posizioni politiche nei singoli paesi e delle effettive possibilità di rispettare i temi individuati da Bruxelles.

L’Unione Europea si è posta l’ambizioso obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, e per farlo sta mettendo in atto una serie di misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra, in particolare nel settore energetico. Con il Green Deal europeo, varato nel 2019, l’UE ha alzato il livello di ambizione nella lotta al riscaldamento globale e nella transizione verso un’energia più pulita, in linea con gli impegni assunti nell’accordo di Parigi.

Il pacchetto “Pronti per il 55%”, parte integrante del Green Deal, mira a ridurre le emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Questo obiettivo è stato ulteriormente rafforzato dal piano REPowerEU, avviato in seguito all’aggressione militare della Russia nei confronti dell’Ucraina, che ha spinto i paesi dell’UE ad accelerare la transizione energetica, diversificare gli approvvigionamenti e risparmiare energia.

Tra le principali misure adottate dall’UE per rendere più ecologica l’energia, spiccano la promozione delle energie rinnovabili, con l’obiettivo di raggiungere il 42,5% del consumo energetico totale entro il 2030, e l’aumento dell’efficienza energetica, con una riduzione del consumo di energia dell’11,7% rispetto alle previsioni del 2020. L’UE sta inoltre sostenendo la diffusione dei gas rinnovabili e a basse emissioni di carbonio, con l’obiettivo di creare un mercato dell’idrogeno e conseguire 40 gigawatt di capacità di elettrolizzatori per l’idrogeno rinnovabile entro il 2030.

Il settore dell’edilizia, responsabile di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE, è un altro ambito su cui si concentrano gli sforzi dell’Unione. La direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia mira a ridurre il consumo medio di energia degli edifici residenziali del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035, con l’obiettivo finale di rendere tutti gli edifici dell’UE a emissioni zero entro il 2050.

Infine, l’UE sta lavorando per trasformare il suo sistema energetico in un sistema interconnesso, più circolare e imperniato sull’efficienza energetica, in grado di fornire più energia elettrica ecologica a settori come i trasporti e l’industria e di promuovere i combustibili a basse emissioni di carbonio per i settori più difficili da decarbonizzare.

La strada verso la neutralità climatica è ancora lunga e non priva di ostacoli, ma l’Unione Europea sembra determinata a perseguire questo obiettivo, consapevole che la transizione energetica non solo è necessaria per combattere i cambiamenti climatici, ma rappresenta anche un’opportunità per aumentare l’indipendenza energetica, creare nuovi posti di lavoro e promuovere l’innovazione.