Stimati in 12 trilioni di dollari. FAO sollecita azioni per affrontare i rischi sanitari, ambientali e sociali

Un recente rapporto della FAO ha stimato che i costi nascosti generati dai sistemi agroalimentari globali raggiungono i 12 trilioni di dollari ogni anno. Di questa cifra, ben il 70% (8,1 trilioni) deriva dalle conseguenze di diete non salutari, che portano a malattie come cardiopatie, diabete e ictus. Nei Paesi con sistemi agroalimentari più industrializzati, i costi sanitari superano quelli ambientali e sociali, sebbene anche questi ultimi abbiano un impatto significativo. Ad esempio, i costi ambientali ammontano a circa 720 miliardi di dollari a causa di pratiche agricole insostenibili che generano emissioni di gas serra, deflusso di azoto e cambiamenti d’uso del suolo, aumentando l’inquinamento delle acque.

Il rapporto della FAO divide i sistemi agroalimentari in sei categorie, che vanno dai sistemi di crisi prolungata a quelli industriali, ognuno dei quali presenta diverse sfide e richiede soluzioni mirate. Nei sistemi industriali si osservano, per esempio, elevato consumo di carne rossa e sodio, mentre nei sistemi tradizionali, caratterizzati da bassa produttività, scarseggia l’apporto di frutta, verdura e cereali integrali. La FAO suggerisce che affrontare questi costi nascosti richiede incentivi per pratiche agricole sostenibili, promozione di diete più equilibrate e maggiore informazione ai consumatori sugli impatti delle scelte alimentari.

Per la FAO è essenziale un impegno collettivo: governi, aziende, istituzioni e consumatori devono collaborare per ridurre questi costi nascosti e costruire sistemi agroalimentari più sostenibili, resilienti e giusti. Tale trasformazione consentirebbe di migliorare la salute pubblica, ridurre l’impatto ambientale e garantire una distribuzione più equa dei benefici e dei costi lungo la filiera alimentare.