Sono otto i diplomati in Fashion Design che si sono alternati con le proprie capsule collection
La Scuola di Moda dell’Istituto Europeo di Design ha partecipato con il fashion show FUTURE STARTS SLOW alla decima edizione di Fashion Graduate Italia di Piattaforma Sistema Formativo Moda. Oggi IED Moda in Italia – a Milano, Cagliari, Firenze, Roma, Torino e a Como con l’Accademia Aldo Galli – raggiunge nel complesso più di 2.300 studenti considerati i due livelli Undregraduate e Postgraduate e i corsi Lifelong Learning. Una volta completato il percorso di studi, il tasso di placement raggiunge il 90% su tutto il Gruppo IED.
“La Fashion Graduate Italia festeggia dieci anni di racconti visivi, dibattiti, workshop e talks. Lo scopo principale resta quello di fotografare il presente e di alimentare il domani: il panorama delle scuole italiane oggi dialoga con quello internazionale, generando reciproche opportunità. Con la sfilata Future Starts Slow, IED continua a parlare di Futuro perché questo rimane l’obiettivo temporale principale di chi si occupa di formazione. L’Istituto Europeo di Design ritaglia inoltre in questa occasione la possibilità di raccontare le sue sedi nazionali attraverso una trasversalità di linguaggi che caratterizza i diversi genius loci – commenta Olivia Spinelli, Vice Presidente Piattaforma Sistema Formativo Moda e Head of Fashion School IED Milano”.
In passerella sono otto i diplomati in Fashion Design che si sono alternati con le proprie capsule collection ad espressione del talento creativo di tutta la Scuola: Maria Bruni con Dritto Filo; Leonardo Fizialetti con Abitanti; Marco Servedio con 3k; Caterina Magni con Corpo Vestito; Matteo Gagliano con Circadian Rhythm; Linda Moro con Natural Phenomena; Alexia Sedda con Eclissi e Adele Domini con Object. Le collezioni presentate – uomo, donna e genderless – sono una fotografia dello stato attuale della moda, una visione personale ma anche filtrata dai cambiamenti che si avvicendano nella vita di ogni individuo. Al centro di ogni progetto ritroviamo sempre la persona: l’abito si aggiunge, affianca il singolo, lo veste ma il focus resta sempre la sua interiorità. Un invito inoltre a rallentare, quello di Future Starts Slow, che pone l’attenzione anche sul recupero di materaili, su un ritrovato ritorno all’artigianalità, come una produzione sostenibile richiederebbe.
photo credit @danieleventurelliphoto