Il Paese africano punta a produrre fino a 15 milioni di tonnellate di idrogeno verde all’anno
La Namibia vede nell’idrogeno verde una grande opportunità per crescere economicamente e ridurre le emissioni, ma per sviluppare questa industria emergente serviranno ingenti investimenti e una revisione infrastrutturale e normativa. Secondo il rapporto del comitato permanente per l’agricoltura, l’ambiente e le risorse naturali, il Paese punta a produrre 10-15 milioni di tonnellate di idrogeno verde ogni anno entro il 2050, obiettivo che richiede 750 terawattora di energia rinnovabile annui, a fronte di una produzione attuale di appena 1,33 terawattora.
Il governo dovrà accelerare lo sviluppo di energie rinnovabili e modernizzare la rete elettrica, attualmente inadeguata per supportare la domanda. Gli esperti stimano che saranno necessari almeno 15 miliardi di dollari per infrastrutture essenziali come porti, ferrovie e linee di trasmissione. Inoltre, serviranno programmi di formazione tecnica per preparare la forza lavoro locale, oggi non ancora in grado di rispondere alle esigenze del settore dell’idrogeno.
A livello normativo, la Namibia dovrà colmare alcune lacune per supportare e regolamentare questa nuova industria. Mancano leggi per i contenuti locali nella filiera, incentivi per stimolare la domanda interna e un quadro fiscale completo. Il governo sta sviluppando una legislazione specifica per l’idrogeno verde, con l’intenzione di presentare un disegno di legge in Parlamento.
Se regolamentato e gestito correttamente, il settore dell’idrogeno verde potrebbe ridurre l’impronta di carbonio del Paese, creare occupazione, sviluppare le infrastrutture e generare entrate significative. Tuttavia, la gestione attenta di questo nuovo settore sarà cruciale per garantire benefici concreti ai cittadini namibiani e per preservare l’accesso all’energia rinnovabile a livello locale.