La Biennale di Venezia si appresta a scrivere una nuova pagina nella sua storia con la nomina di Koyo Kouoh come direttrice della 61ª Esposizione Internazionale d’Arte

È la prima volta che una donna africana assume la guida della Biennale di Venezia, confermando l’impegno di questo prestigioso evento per la diversità e il dialogo globale. La scelta di Kouoh segue la direzione innovativa intrapresa negli ultimi anni, in continuità con le precedenti leadership di Adriano Pedrosa (2024) e Lesley Lokko (2023), che hanno rispettivamente guidato la Biennale Arte e la Biennale Architettura.

Photo credit Mirjam Kluka

Una figura di spicco nell’arte contemporanea

Originaria del Camerun e nata nel 1967, Kouoh è una delle voci più autorevoli nel panorama artistico internazionale. Dal 2019, è direttrice esecutiva e curatrice capo del Zeitz Museum of Contemporary Art Africa (MOCAA) a Città del Capo, un’istituzione che ha contribuito a trasformare in un punto di riferimento globale per l’arte contemporanea africana. Prima di questa esperienza, ha fondato e diretto la RAW Material Company a Dakar, uno spazio dedicato all’intersezione tra arte e società.

La sua carriera è costellata di collaborazioni di rilievo: ha fatto parte del team curatoriale di Documenta 12 e 13 e ha curato mostre su tematiche postcoloniali, come Still (the) Barbarians durante la Biennale d’Irlanda del 2016. Inoltre, ha partecipato alla 57ª Carnegie International negli Stati Uniti con l’acclamato progetto Dig Where You Stand (2018), una riflessione sulle collezioni storiche dei Carnegie Museums.

Tra i suoi progetti più noti, spicca Saving Bruce Lee: African and Arab Cinema in the Era of Soviet Cultural Diplomacy, una ricerca co-curata con Rasha Salti, che ha esplorato le dinamiche culturali tra Africa, mondo arabo e Unione Sovietica. Questo lavoro è stato ospitato da istituzioni prestigiose come il Garage Museum of Contemporary Art di Mosca e la Haus der Kulturen der Welt di Berlino.

Photo credit Mirjam Kluka

Una Biennale che guarda al futuro

La nomina di Koyo Kouoh è stata accolta con entusiasmo da Pietrangelo Buttafuoco, presidente della Biennale di Venezia, che ha sottolineato come questa scelta rifletta una visione aperta e innovativa: «Con Kouoh, la Biennale continua a essere la casa del futuro, un luogo che dà spazio alle menti più giovani e dirompenti. Il suo sguardo saprà valorizzare la tradizione e spingerla verso nuovi orizzonti».

Da parte sua, Koyo Kouoh ha espresso profonda gratitudine per questo incarico e ha sottolineato l’importanza dell’Esposizione come epicentro del dialogo artistico globale

La Biennale di Venezia è un luogo mitico dove, ogni due anni, si riunisce il cuore pulsante dell’arte contemporanea. È un onore poter contribuire a questa tradizione, immaginando una mostra che rifletta il mondo di oggi e quello che sogniamo di costruire. Gli artisti sono i visionari del nostro tempo, e attraverso di loro possiamo progettare il futuro in modi unici

Con Koyo Kouoh alla guida, la Biennale di Venezia si prepara a riaffermare il suo ruolo di crocevia culturale e laboratorio per la creazione di nuovi immaginari. L’appuntamento con la 61ª Esposizione Internazionale d’Arte si preannuncia come uno degli eventi più significativi del panorama artistico globale.