I giovani artisti africani sono protagonisti di una trasformazione culturale ed economica che sta riscrivendo la storia dell'arte
L’arte contemporanea africana sta vivendo un momento cruciale di trasformazione. Le numerose opere di artisti africani esposte in una rinomata fiera d’arte a New York, simbolo della cultura artistica globale, indicano chiaramente un cambio di paradigma. Questa rivoluzione culturale trova conferma nei dati delle vendite: nel 2023, oltre la metà delle opere acquistate sul mercato artistico globale proveniva da giovani artisti e artiste africane.
Se per molto tempo l’arte africana è stata ignorata in Occidente, esclusa dalle narrazioni storiche e artistiche in un contesto dominato da una visione coloniale, oggi assistiamo a una riscrittura della sua storia. Il crescente successo internazionale delle opere africane finalmente racconta un altro capitolo. Per decenni, l’arte moderna e contemporanea africana è stata ampiamente trascurata e sottovalutata. Come sottolinea il sito theworld.org, anche sul piano economico si percepiva questa emarginazione: “All’inizio della mia carriera nel mercato delle aste, era chiaramente difficile accedere all’arte contemporanea africana, sia per comprarla che per vederla”, spiega Hannah O’Leary, direttrice di Sotheby’s a Londra. L’arte africana è sempre esistita, ma in Occidente è stata riconosciuta solo attraverso il lavoro di artisti come Picasso, che ha attinto ispirazione dalle sculture africane, come illustrato in una mostra al Mudec di Milano.
Negli ultimi anni, però, qualcosa è cambiato. Un esempio recente è stato l’evento tenutosi a New York, la 1-54 Contemporary African Art Fair di Manhattan, dove una vasta gamma di opere di artisti africani e della diaspora è stata esposta, attirando l’attenzione di appassionati e collezionisti
A trainare questa trasformazione sono proprio i giovani talenti africani, protagonisti di una vera rivoluzione nel mondo dell’arte. I dati lo confermano: se il mercato globale dell’arte ha subito un calo di quasi il 18% l’anno scorso, quello africano ha mantenuto una solida crescita.”
Abbiamo raggiunto 79,8 milioni di dollari di vendite all’asta, il secondo risultato più alto mai registrato per l’arte moderna e contemporanea africana”, ha dichiarato Lindsay Dewar di ArtTactic, una società di analisi del settore
Il rinnovato slancio dell’arte africana contemporanea non riguarda solo gli artisti. Il nigeriano Okwui Enwezo è stato direttore dell’edizione del 2015 della Biennale di Venezia. Azu Nwagbogu è il fondatore e direttore della Africa Artists’ Foundation (AAF), un’organizzazione senza scopo di lucro con sede a Lagos, in Nigeria. Le Biennali di Dakar e Marrakech sono luoghi di incontro per artisti e collezionisti africani, mentre numerose gallerie da Johannesburg a Nairobi permettono agli appassionati d’arte di accedere alle opere di artisti del continente. In questo modo, l’arte sta diventando sempre più una forza trainante per lo sviluppo economico, sociale e culturale del Paese.
La grande fotografia africana è già presente in importanti collezioni. Poi c’è tutta una serie di quelli che chiamo artisti popolari non ancora glorificati che, diventando reporter, sono saliti alla ribalta. Il periodo più spaventoso subito dopo l’indipendenza è stato un momento di grande libertà, documentato da fotografi che riportavano la vita dalle strade. È una grande testimonianza di quel periodo, e queste foto sono incredibilmente intense.
Tuttavia, nonostante il crescente interesse verso i giovani artisti africani, molto resta da fare. Attualmente, l’arte moderna e contemporanea africana rappresenta solo il 2-3% del mercato globale. I social media, in questo contesto, potrebbero svolgere un ruolo cruciale per promuovere una maggiore connessione tra artisti, collezionisti e gallerie in tutta l’Africa, favorendo l’ulteriore crescita di questo dinamico settore artistico.