Il vero punto di svolta è l’accessibilità: il programma offre formazione gratuita e copre fino all’80% del costo del drone, permettendo anche alle donne con risorse limitate di entrare nel settore e costruirsi un’indipendenza economica

Nei cieli del nord dell’India sta avvenendo una piccola rivoluzione. Un tempo legate esclusivamente ai lavori domestici, oggi le donne stanno prendendo il controllo di droni agricoli, cambiando non solo il modo in cui si coltiva la terra, ma anche il loro ruolo nella società.

Tutto questo è possibile grazie al programma governativo “Namo Drone Didi”, lanciato nel 2024 con un obiettivo ambizioso: distribuire 15.000 droni a gruppi di auto-aiuto femminili, offrendo loro un’opportunità di crescita e indipendenza economica.

Sharmila Yadav, che fino a poco tempo fa si occupava esclusivamente della casa, è tra le protagoniste di questo cambiamento. Oggi, nella città di Faridabad, nel nord dell’India, manovra un drone con sicurezza e racconta con orgoglio la sua trasformazione:

prima ero solo una casalinga, ora mi chiamano pilota. Questo lavoro mi ha dato una nuova identità e una fiducia che non avevo mai avuto prima

Come lei, centinaia di donne stanno abbracciando questa opportunità, sfidando stereotipi e dimostrando che il futuro dell’agricoltura – e dell’uguaglianza – passa anche attraverso i cieli.

Fino a pochi anni fa, era impensabile che le donne potessero lavorare fuori casa, figuriamoci in un settore così tecnologico. Eppure, oggi, grazie alla determinazione e al desiderio di cambiamento, stanno riscrivendo la loro storia, un volo alla volta.

Un lavoro che cambia vite: innovativo, redditizio e accessibile

Pilotare droni agricoli non è solo un’innovazione tecnologica, ma anche un’opportunità economica concreta. Le donne coinvolte nel programma possono guadagnare fino a 50.000 rupie (circa 600 dollari) in poche settimane, spruzzando fertilizzanti e pesticidi su 150 acri di terreno. Una cifra che, in molti villaggi, supera di gran lunga lo stipendio medio e può fare la differenza tra la sopravvivenza e una vita più dignitosa.

Ma il vero punto di svolta è l’accessibilità: il programma offre formazione gratuita e copre fino all’80% del costo del drone, permettendo anche alle donne con risorse limitate di entrare nel settore e costruirsi un’indipendenza economica.

Uno sguardo al futuro

Il governo indiano, con il forte sostegno del Primo Ministro Narendra Modi, crede nel potenziale di “Drone Didi” per trasformare non solo l’agricoltura, ma anche il ruolo delle donne nella società. L’obiettivo? Rendere i droni una parte essenziale dell’agricoltura moderna e garantire che sempre più donne abbiano accesso a questa straordinaria opportunità.