Vincenzo Marinello, presidente della cooperativa Fra' Pescatori di Sciacca e fresco di nomina nell'Ebi, chiede un piano europeo per il Mediterraneo
Appena nominato all’interno dell’Ebi, fondo integrativo per i lavoratori della pesca, Vincenzo Marinello, presidente della cooperativa Fra’ Pescatori di Sciacca, ha richiesto maggiore attenzione per il Mediterraneo. In un’intervista a Telemontekronio, Marinello ha evidenziato l’urgenza di un piano europeo di gestione della pesca specifico per il Mediterraneo, per proteggere la marineria siciliana da normative troppo rigide rispetto alla libertà operativa dei pescatori del Maghreb.
Le politiche europee, ha affermato Marinello, sono pensate per il Nord Europa e l’Atlantico, non per il Mediterraneo. Secondo lui, è essenziale una regolamentazione uniforme: abbiamo bisogno di regole condivise da tutti i Paesi del Mediterraneo, altrimenti i nostri pescatori sono penalizzati
Marinello ha anche suggerito l’apertura di un tavolo di confronto con i Paesi del Maghreb, i cui pescatori operano senza i vincoli europei, creando una disparità che minaccia la competitività della pesca siciliana. Regolamenti come il divieto della pesca a strascico, poco praticata in Sicilia, e le zone di mare chiuso sembrano danneggiare i pescatori dell’Europa meridionale, ignorando i danni causati da chi pesca senza restrizioni.
La gestione sostenibile della pesca nel Mediterraneo è cruciale per la tutela dell’ecosistema. Studi recenti rivelano che il Mediterraneo è particolarmente vulnerabile alla pesca intensiva e alle attività non regolamentate, aggravate dai cambiamenti climatici. Marinello spera che le rappresentanze italiane in Europa possano promuovere un piano di gestione che protegga le risorse marine del Mediterraneo senza sacrificare la sostenibilità economica delle comunità locali.