L’universo creativo di Niki de Saint Phalle, esplorando temi centrali come il femminismo, la ribellione, la giustizia sociale, l’incontro tra culture e la libertà
L’opera di Niki de Saint Phalle si distingue per una tensione dialettica tra forze contrastanti. Da un lato, esprime una violenza liberatoria, come nei suoi celebri “tir”, le performance in cui sparava su tele cariche di colori; dall’altro, celebra la vitalità e la gioia attraverso figure esuberanti e piene di energia. L’arte di Niki non si limita a demolire i canoni patriarcali, ma canta anche l’entusiasmo per una vita libera e autodeterminata, lasciando un segno profondo in chi si avvicina alla sua opera.
Questa mostra rappresenta la prima grande retrospettiva in Italia dedicata all’artista franco-americana, famosa per le sue monumentali e coloratissime “Nanas“. Tuttavia, l’esposizione va oltre, offrendo una nuova chiave di lettura che ne rivela anche l’impegno sociale e politico.
Divisa in otto sezioni, la mostra percorre in maniera cronologica e tematica il viaggio artistico di Niki de Saint Phalle, dagli inizi fino alle sue ultime creazioni. Attraverso il mondo fantasioso, sensuale e materno delle “Nanas”, ma anche altre opere meno conosciute, emerge una vita personale segnata da momenti difficili. L’artista ha spesso dovuto distruggere per poi ricostruire, trasformando il dolore in un potente strumento creativo che ha contribuito a sfidare convenzioni e schemi tradizionali.
Organizzata in collaborazione con la Niki Charitable Art Foundation, l’esposizione presenta 110 opere, tra cui una serie di sculture monumentali e una selezione di abiti Dior, evocando il periodo in cui Niki lavorava come modella. Le foto che la ritraggono offrono al pubblico una visione di un’arte profondamente “pop”, intesa come mezzo di affermazione femminile.
Niki de Saint Phalle si definiva una “donna e artista”, una figura poliedrica impossibile da incasellare. Pittrice, scultrice, regista di film sperimentali e performer, le sue opere monumentali, dai parchi tematici alle sculture pubbliche, riflettono un impegno artistico che si intreccia con una dimensione intima e a tratti malinconica. Se da una parte la sua immagine pubblica era quella di un’artista indipendente e sicura di sé, dall’altra, la sua vulnerabilità fisica e la sensibilità verso le ingiustizie sociali la rendono profondamente umana.
In un periodo di grandi rivoluzioni sociali e artistiche, dal femminismo degli anni ’60 e ’70 al Nouveau Réalisme, Niki de Saint Phalle (nata a Neuilly-sur-Seine nel 1930 e scomparsa a La Jolla nel 2002) ha sfidato i pregiudizi di genere, esprimendo la propria identità attraverso una celebrazione della femminilità, della sensualità e di un amore incondizionato per la vita come atto creativo.