La relazione tra ricerca scientifica e conservazione e restauro delle opere d'arte è cruciale per garantire la preservazione del patrimonio culturale
Negli ultimi decenni, l’evoluzione della scienza ha rivoluzionato il modo in cui gli esperti affrontano il restauro, consentendo approcci più accurati e sostenibili. La scienza dei materiali, ad esempio, ha permesso l’analisi dettagliata della composizione chimica delle opere d’arte, come pigmenti, leganti, vernici e supporti. Tecniche come la spettroscopia, la fluorescenza a raggi X e la tomografia consentono di identificare i materiali originali utilizzati dagli artisti e le eventuali alterazioni dovute al tempo o a restauri precedenti. Questo è fondamentale per prendere decisioni informate sul tipo di intervento da eseguire, evitando tecniche invasive o incompatibili.
Inoltre, la chimica e la biologia giocano un ruolo importante nella conservazione preventiva. L’identificazione di agenti deterioranti, come microrganismi, umidità e inquinamento, permette di sviluppare strategie per rallentare il degrado delle opere. In questo ambito, i laboratori di conservazione collaborano spesso con scienziati per studiare nuovi metodi di protezione e conservazione, come l’uso di materiali nanostrutturati per proteggere le superfici pittoriche o l’impiego di trattamenti che neutralizzano gli agenti acidi che degradano carta e tessuti.
La ricerca scientifica è anche determinante per la storicizzazione delle opere. Le analisi stratigrafiche, per esempio, permettono di ricostruire le diverse fasi di lavorazione di un’opera, rivelando dettagli sulla tecnica dell’artista o sulle modifiche apportate nel tempo. Questo contribuisce non solo alla conservazione, ma anche alla comprensione storica e artistica di un’opera.
Infine, l’innovazione tecnologica ha dato vita a nuovi strumenti non invasivi, che permettono di effettuare diagnosi accurate senza compromettere l’integrità delle opere. L’imaging multispettrale e le analisi 3D aiutano a mappare lo stato di conservazione e a pianificare interventi mirati.
Sinergia tra scienza e arte per la tutela del patrimonio artistico
In sintesi, la sinergia tra ricerca scientifica e conservazione delle opere d’arte rappresenta un baluardo essenziale per la tutela del patrimonio culturale, offrendo soluzioni avanzate per preservare e comprendere le opere senza alterarne l’autenticità e il valore storico.
A Bruxelles, l’Istituto Reale per il Patrimonio Artistico – KIK-IRPA – fondato nel 1948, si dedica alla conservazione, studio e restauro del patrimonio culturale del Belgio. L’istituto si occupa di opere d’arte, monumenti e manufatti storici attraverso un approccio interdisciplinare che coinvolge esperti come storici dell’arte, chimici, fotografi e restauratori.
Istituto di ricerca d’eccellenza, ha sviluppato tecnologie avanzate come la datazione al radiocarbonio e l’uso della Spettrometria di Massa con Acceleratore (AMS), fornendo strumenti essenziali per la conservazione del patrimonio. L’istituto è noto anche per il suo vasto archivio fotografico digitalizzato, accessibile tramite la piattaforma BALaT (Belgian Art Links and Tools), che raccoglie informazioni sulle opere d’arte e i beni culturali belgi.
KIK-IRPA lavora sul patrimonio culturale locale, ma è anche coinvolto in progetti internazionali, collaborando con altre organizzazioni europee e globali per migliorare le pratiche di conservazione e promuovere la condivisione delle conoscenze. Circa 100 scienziati lavorano a progetti ambiziosi focalizzati soprattutto per prestigiosi restauri, come quello dell’Adorazione dell’Agnello Mistico dei fratelli Van Eyck nell’ex battistero della Cattedrale di San Bavone a Gand.
Una nuova collaborazione di KIK- IRPA – Istituto Reale per i Beni Culturali con BRAFA
L’edizione di BRAFA 2025, che riunirà circa 130 gallerie provenienti da 15 Paesi, vedrà protagonista l’Istituto Reale per i Beni Culturali che presenterà i molteplici aspetti del proprio lavoro, dalla conservazione e restauro delle opere d’arte alla gestione del patrimonio e all’analisi scientifica. I visitatori saranno invitati a scoprire come gli specialisti analizzano e documentano le opere d’arte, fornendo affascinanti approfondimenti sulla loro storia e sulle loro tecniche di lavorazione.
Ogni giorno, alle 14.00 e alle 17.00, si terranno dei workshop per permettere al pubblico di conoscere i metodi di conservazione delle opere d’arte e di esplorare le tecnologie attualmente in uso. Gli esperti condivideranno anche le affascinanti scoperte della loro ricerca, illustrando come i metodi scientifici e la tecnologia moderna stiano aprendo nuove dimensioni per la comprensione delle opere d’arte storiche.
I workshop possono essere prenotati sul sito di BRAFA