Il traffico container globale nel 2024 cresce del 5%, ma l'Italia segna un calo. I porti del Mediterraneo, invece, registrano un forte incremento, guidati da Barcellona e Tanger Med
Con l’avvicinarsi della fine del 2024, è tempo di bilanci per il traffico container globale, con il Mediterraneo che si conferma come area strategica. A livello mondiale, il volume complessivo stimato raggiunge i 180 milioni di TEU, in crescita del 5% rispetto all’anno precedente, secondo le stime di Fedespedi. Il termine TEU, acronimo di “Twenty-foot Equivalent Unit,” indica un’unità di misura standard per i container, pari a circa 6 metri di lunghezza, utile per calcolare i volumi di trasporto marittimo.
Tuttavia, l’Italia mostra segnali di rallentamento: nei primi sei mesi del 2024, i principali porti italiani hanno registrato una leggera flessione dello 0,6%, movimentando 3,7 milioni di TEU. A influire negativamente è stato un primo trimestre segnato da difficoltà come la crisi del Canale di Suez e il calo del commercio estero.
Nel contesto mediterraneo, invece, i numeri raccontano un’altra storia. I porti non italiani della regione hanno raggiunto 20,9 milioni di TEU nel primo semestre, segnando un incremento del 7,9% rispetto al 2023. Tra i protagonisti di questa crescita si distinguono Barcellona, con un aumento del 24,2%, e Tanger Med, che ha visto un +18% di traffico. Questi risultati rispecchiano una maggiore integrazione e competizione nel Mediterraneo, che si conferma un nodo cruciale per le rotte commerciali globali.
L’analisi di Fedespedi mette in luce le dinamiche che hanno plasmato il settore quest’anno, dai nuovi equilibri tra i grandi vettori marittimi alle alleanze strategiche che stanno ridefinendo il panorama competitivo, rafforzando il ruolo del Mediterraneo come hub di interconnessione globale.