La presidente del Consiglio, sostiene l'iniziativa di un portafoglio UE dedicato e nuovo approccio europeo

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, intervenendo ai Med Dialogues, ha accolto con favore la proposta di Ursula von der Leyen di creare un portafoglio europeo dedicato al Mediterraneo. Meloni ha definito l’iniziativa una svolta significativa nell’approccio dell’Unione Europea verso il fianco sud del continente, attribuendone parte del merito all’“impulso italiano”. Secondo la premier, il nuovo portafoglio rappresenta un segnale concreto di maggiore attenzione strategica, che l’Italia guarda con interesse, pronta a collaborare per definire un piano dedicato alla regione.

Il cambiamento di postura europea è già visibile nella gestione dei flussi migratori, ha aggiunto Meloni, citando il memorandum con Tunisia ed Egitto. Questi accordi, sostenuti dall’UE, puntano a promuovere lo sviluppo locale e a combattere il traffico di esseri umani. L’approccio, ha spiegato, è diverso rispetto al passato, ma deve essere consolidato per contrastare con più efficacia l’immigrazione illegale e rendere i canali legali di migrazione più accessibili.

Oltre a questo, Meloni ha sottolineato l’importanza del Piano Mattei, definito un progetto strategico non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa. L’obiettivo è internazionalizzarlo, favorendo sinergie con iniziative come il Global Gateway dell’Unione Europea e il Pgii del G7. Questi strumenti, secondo Meloni, sono essenziali per creare una rete di sviluppo che coinvolga il Mediterraneo e l’Africa.

La nostra posizione geografica ci rende un ponte naturale tra Europa e Mediterraneo

ha dichiarato Meloni.

Per la premier, occuparsi di questa regione non è solo un’opportunità politica, ma anche culturale e storica. La centralità del Mediterraneo è infatti inscritta nel ruolo stesso dell’Italia, una nazione al contempo continentale e marittima.

Meloni ha concluso ribadendo che iniziative come il portafoglio UE e il Piano Mattei rappresentano un’occasione unica per consolidare il ruolo dell’Italia nella regione, promuovendo una cooperazione più stretta tra Europa e paesi africani.