La mostra conferma il valore sociale dell'arte e la rilevanza contemporanea di questi movimenti rivoluzionari
Un dialogo artistico tra il Futurismo italiano di inizio ‘900 e il Graffitismo newyorkese nato negli anni ’70. E’ quanto propone la mostra “Visions in Motion – Graffiti and Echoes of Futurism”, aperta fino al 23 marzo 2025 presso la Fabbrica del Vapore di Milano.
Curata da Carlo McCormick, in collaborazione con Edoardo Falcioni e Maria Gregotti, l’esposizione è suddivisa in sezioni tematiche: Dinamismo, Colore, Città, Ribellione, Eco oltre ad una parte documentale.
Le oltre 150 opere esposte includono capolavori di maestri futuristi come Balla, Boccioni e Depero, affiancati dai graffiti iconici di artisti americani quali Basquiat, Haring e Lady Pink.
Questo accostamento mette in luce sorprendenti analogie tra i due movimenti: entrambi vedono il futuro come un’energia fluida e continua, un eterno presente in cui il processo creativo diventa il mezzo per rappresentare il movimento e la modernità.
La mostra sottolinea anche il rapporto di queste correnti con lo spazio pubblico: il Futurismo puntava a rompere con il passato a favore di un’estetica nuova, mentre il Graffitismo portava l’arte fuori dalle gallerie, trasformando strade e muri in tele visibili a tutti.
La scelta della Fabbrica del Vapore come sede, con il suo passato legato ai trasporti, aggiunge significato al tema del dinamismo urbano.
Un evento speciale sarà l’asta organizzata da Collecto, che metterà in vendita una nuova opera di John “Crash” Matos, creata appositamente per la mostra. Questa iniziativa riflette l’innovazione e il valore sociale dell’arte, confermando la rilevanza contemporanea di questi movimenti rivoluzionari.