Economia della Conoscenza

Il cinema può cambiare il mondo

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di Sara Sagrati

Il cinema ha cambiato il mondo. Non si tratta del romantico slancio di un accanito cinefilo, ma di un mero dato di fatto. L’invenzione tecnologica della cinepresa, che pure secondo il suo inventore Louis Lumiére non avrebbe avuto un futuro, ha permesso di documentare il Novecento, mentre la popolarità delle storie su grande schermo ha costruito un immaginario comune e unificatore.

Nei ruggenti anni Venti, l’allora novella industria hollywoodiana prosperava grazie a uomini e donne ambiziosi e visionari, dediti a stili di vita sfrenati e promiscui, che poi nei loro film promuovevano la forza dell’amore romantico, la poeticità della famiglia tradizionale e l’eroismo dell’uomo comune.

Uno strumento di cambiamento (e propaganda) raccontato in Babylon, il nuovo film di Damien “La La Land” Chazelle con Brad Pitt e Margot Robbie: 183 rutilanti minuti di esplosione cinefila proprio su quel periodo di Hollywood, caratterizzato dal passaggio tra il muto e il sonoro (altra invenzione destinata a cambiare il mondo e nata per il cinema), attraverso la storia di stelle nascenti e attori decaduti, scaltri produttori e giornaliste senza scrupoli.

Un momento storico carico di promesse e ricco di creatività che ha anche seminato molti dei mali del nostro tempo, dall’urbanizzazione selvaggia alle fake news, fino alla soppressione di voci, volti e creatività appartenenti a minoranze di ogni tipo. Hollywood Babilonia, si diceva un tempo, perché era concesso a quelle personalità bigger than life di eccedere in modo da nutrire la nascente cronaca rosa e continuare a sfornare successi.

Babylon ha la stessa ambizione e tracotanza di quei tempi e ci ricorda quanto il cinema abbia davvero cambiato il mondo, tanto che ne stiamo ancora pagando le conseguenze. Conseguenze che, per uno strano caso del destino, sono alla base di un altro titolo in uscita il 19 gennaio.

Anche io di Maria Schrader è una solida e avvincente storia di giornalismo investigativo (come Tutti gli uomini del Presidente e Spotlight) sull’inchiesta nel New York Times che portò all’incriminazione di Harvey Weinstein e alla nascita del movimento #MeToo.

Un momento cruciale che ha cambiato il costume, il linguaggio e modificato per sempre il confine del rappresentabile, influenzando profondamente la società contemporanea.

Perché il cinema continua a cambiare il mondo, anche se c’è chi continua a darlo per spacciato.