Economia della Conoscenza

Tombola vivente, a Napoli l’artigianato dà spettacolo

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di Gianni Lepre, consigliere del ministro della Cultura

Il Natale a Napoli si vive tra i ricordi, la grande tradizione culturale e popolare, tra presepi, pastori e la famosa e famigerata Tombola. Le tradizioni vanno sempre rispettate e all’ombra del Vesuvio questa usanza, più che una forma di rispetto, diventa un dovere morale. La più antica e nota tra le tradizioni natalizie, subito dopo il Presepe, è la Tombola, che nell’accezione moderna del termine diventa animata. Infatti, dal 2007 non ci sono più i soliti ceci o fagioli ad occupare le caselle dei numeri estratti dal cosiddetto “panaro”, ma addirittura uomini e donne, comparse teatrali scelte per impersonare i numeri estratti dagli artisti napoletani dello spettacolo, del teatro e della letteratura.

Ma iniziamo dal principio: l’Associazione Eughea (dal greco “terra buona”), fondata a Napoli per la tutela del patrimonio artigianale campano, presieduta da Tiziana Aiello, è l’espressione di un profondo sentimento di rinascita cittadina, assieme alla voglia di valorizzare e promuovere l’arte popolare che oggi è alla base della modernità come la conosciamo. L’impegno principale dell’Associazione consiste nel diffondere e difendere la cultura degli antichi mestieri che hanno caratterizzato la storia di Napoli, perché il fascino delle botteghe artigiane rimanga, ancora oggi, il vanto di questo popolo e sia l’elemento attrattore per lo sviluppo e la crescita della città.

In questa direzione, dalla mente prolifica di Tiziana Aiello nasce la “Tombola Vivente”, con lo scopo di far rivivere il passato e le tradizioni, attraverso la rappresentazione spettacolare del gioco della tombola. In buona sostanza, l’evento è una mostra spettacolo che ha l’obiettivo di diffondere il messaggio culturale e storico legato all’ artigianato campano, difendendo le radici della cultura popolare che è alla base dell’idea.

Par capire i risvolti di un evento che ha calamitato l’attenzione del mondo intero, abbiamo chiesto proprio all’ideatrice di raccontarci la storia della sua idea. «La mia tombola nasce di notte, in un sogno, ma prima va fatta un po’ di storia: si narra che la Tombola Napoletana nacque nel 1734 per una diatriba sorta tra il re Carlo III di Borbone ed il frate domenicano Gregorio Maria Rocco. Il re era deciso ad ufficializzare il gioco del lotto nel Regno, perché se fosse rimasto clandestino avrebbe sottratto introiti alle casse dello Stato, il frate invece riteneva il gioco del lotto un amorale e ingannevole diletto per i suoi fedeli. Alla fine – continua Tiziana Aiello – riuscì a spuntarla il re, ma a patto che nella settimana delle festività natalizie il gioco venisse sospeso perché i fedeli non dovevano distrarsi dalle preghiere. Il popolo che non voleva rinunciare a giocare, si organizzò in un altro modo: i novanta numeri del lotto furono racchiusi in un “panariello” di vimini e furono disegnati i numeri su delle cartelle, così la fantasia popolare trasformò un gioco pubblico in un gioco a carattere familiare. Poi la parte teatrale, ogni numero estratto non veniva svelato se non attraverso un racconto allegorico, evitando così di essere scoperti a giocare».

Una storia affascinante che l’Italia e il mondo intero non conoscono, Aiello va oltre: «Da qui in poi ci avviciniamo al mio sogno. Dal 2002 in avanti, i maestri artigiani dell’associazione Eughea, impegnati nel lavoro di diffusione culturale delle nostre origini, tradizioni, arti e mestieri, crearono una serie di maioliche in miniatura che riproducevano i pavimenti più famosi della città di Napoli. Queste miniriggiole diventarono decorazioni dell’albero di Natale Napoletano. Perciò nacque l’idea di produrre miniriggiole con i numeri della tombola. Una mia cliente commissionò un tavolo in legno e maioliche perché desiderava avere in casa le miniature della tombola. Su questo tavolo, prima della consegna furono appoggiati dei piccoli pulcinella in creta, che dovevano essere confezionati come bomboniere per una cerimonia. Quella stessa notte mi vennero in sogno quei pulcinella che si animavano sul tavolo. Al mattino, convocati i maestri che producevano le miniature, chiesi se avessero potuto realizzare un numero gigante, tale da poter essere calpestato da una persona. Cosi nacque il numero 75 Pulcinella di 80 centimetri per 80, composto da 4 riggiole dipinte a mano. Quest’opera partecipò ad una mostra in cui fu notata dall’allora assessore alla Provincia di Napoli, Giovanna Martano, che ne rimase colpita. Lei stessa sottopose all’attenzione delle istituzioni napoletane il progetto di novanta numeri giganti, che fu realizzato nel 2007 e che da allora ha impressionato in mondo intero».

La Tombola Vivente, organizzata dall’associazione Eughea, con il patrocinio della Provincia, della Camera di commercio, del Comune di Napoli e della Regione Campania, è stata rappresentata per la prima volta in assoluto, al Maschio Angioino, dal 22 dicembre 2007 al 6 gennaio 2008, su di un enorme cartellone di 64 metri quadri, formato da 90 numeri composti da 360 riggiole artigianali dipinte a mano, realizzate secondo la tecnica del Settecento napoletano, un’opera unica al mondo, un colpo d’occhio per i turisti ma anche per tutti i napoletani. Ogni casella rappresenta una figura allegorica classica della tradizione napoletana ed è opera della fantasia di artigiani facenti parte dell’associazione. Lo spettacolo folkloristico si svolge sui 6 tappeti in pvc che riproducono le foto del pavimento originale composto da 360 “riggiole napoletane” su cui sono dipinti i 90 numeri della smorfia. Gli attori Pulcinella e la Zeza giocano con il pubblico alla tradizionale tombola napoletana, chiamando ciascun partecipante a rappresentare il numero estratto per dare animazione alle metafore di vita espresse dai numeri della cabala.

Vi abbiamo raccontato una storia di passioni, identità, eccellenza, coraggio e creatività che sono le caratteristiche salienti del Mezzogiorno del Paese e di Napoli in maniera particolare. Una storia prenatalizia che rallegra il cuore e sottolinea come l’Italia sia fatta di persone straordinarie che con le idee costruiscono il futuro. Nel prossimo numero ci addentreremo nel Natale con la grande tradizione napoletana dei presepi e dei pastori che il mondo intero ci invidia.