Economia della Conoscenza

Trento, museo dei palazzi dipinti

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di Fausta Filbier

Ziro al sas. Così da 500 anni i trentini chiamano quel giro a piedi fra piazza Duomo e le vie Oriola, Oss Mazzurana, Manci, San Pietro, Calepina, Belenzani. È il suo cuore antico, dove si cammina sui marciapiedi di pietra trentina rosa lucidata con il naso all’insù, ammirando i palazzi patrizi dove il rinascimento si è fuso con romanico, medievale, gotico, barocco.

Trento però, “città bellissima” lo è fin dall’epoca romana, tanto che nel 46 d.C. l’imperatore Claudio la dichiara Splendidum Municipium. Splendida lo diventa davvero nel Cinquecento quando, sede del Concilio Ecumenico (1545-1563), su iniziativa del principe-vescovo Bernardo da Cles viene radicalmente trasformata con gusto rinascimentale. A ricordare quel periodo di magnificenza visionaria rimangono oggi decine di dimore nobiliari dalle facciate affrescate che, fiancheggiando le strade come quinte dipinte, sembrano marcare lo spazio di una rappresentazione teatrale. Un luogo di libertà degli artisti che qui vanteranno una gigantesca quadreria in eterna esposizione.

Così Trento diventa una Città Dipinta. E lo storico ziro al sas è il modo migliore per scoprirla. Punto di partenza, Piazza Duomo. Proprio di fronte alla fontana del Nettuno, scolpita nel 1769 da Francesco Antonio Giongo, e al duecentesco Palazzo Pretorio, per secoli residenza dei principi-vescovi tridentini, si trovano le Case Cazuffi-Rella, con le pareti affrescate dal pittore veneto Marcello Fogolino, che fu a Trento dal 1527 al 1549. Le due case gemelle sono le più celebri. E basta un’occhiata per capirne il motivo: quintessenza dell’allegorismo, esibiscono figure simboliche e geroglifici dove l’artista ha rappresentato storie e fantasie. Le scene sono quelle della mitologia greco-romana dipinte secondo il gusto rinascimentale, i temi quelli classici del moralismo medievale: a fianco di Gerione, di Diana, della dea Fortuna e di Damocle sono simboleggiati il Tempo, che tutto consuma e trasforma, l´Esperienza, maestra di vita, la Ricchezza, la Miseria e la Scala della virtù.

Casa Balduini, di origine medievale, si affaccia sul lato ovest di Piazza Duomo. A due piani, con portale e monofore gotiche, apparteneva ad Arcangelo Balduini, medico del Principe Vescovo Hinderbach e dell’Imperatore Federico III dal quale ottenne nel 1478 un diploma di nobiltà. Conserva la più antica decorazione esterna della città, opera dei pittori Sacchetto di Verona, in particolare di Bartolomeo. La facciata è arricchita da larghi fregi con cornici di gusto rinascimentale che racchiudono fogliami e motivi floreali, dipinti con colori sempre della stessa tonalità – verde, rosso, giallo – profilati nel fondo bianco.

Continuando in via Belenzani, le dimore dipinte si sgranano una dopo l’altra: Palazzo Geremia, del Quattrocento, dallo stile rinascimentale all’esterno e tardo gotico all’interno, ha una facciata stupendamente affrescata. Palazzo Alberti Colico è proprio accanto. Sulla facciata rinascimentale si intrecciano architettura, pittura e scultura. Nel cortile, un porticato dalle colonne di pietra, una loggia e una meridiana dipinta del Settecento. Quindi, il cinquecentesco Palazzo Thun, oggi sede del Municipio, per oltre 500 anni dimora principale di uno dei più potenti casati nobiliari tridentini: i Thun, originari della Val di Non, che riunirono in un unico complesso una serie di edifici preesistenti. Fregi floreali, medaglioni con profili classicheggianti, nudi maschili attribuiti al pittore bresciano Lattanzio Gambara, scene bibliche come la Partenza degli Ebrei dall’Egitto, la Storia di Rebecca, gli Spogli Eittiani: tutto questo affollava la facciata del cinquecentesco Palazzo Cazuffi, in via Oss Mazzurana. Purtroppo la decorazione, danneggiata dal tempo, si vede appena, ma il massiccio edificio di tre piani ha mantenuto intatto l’aspetto rinascimentale.

Sulla stessa via, al 63, si trova quello che i trentini battezzarono Palazzo dei Diamanti, per la sua facciata policroma rilucente di diamantini riflessi. Costruito nel 1515, Palazzo Tabarelli (il suo vero nome) è un magnifico edificio in stile rinascimentale veneziano, a pilastri, colonnine di marmo rosa e medaglioni, dall’imponente facciata in bugnato rustico in pietra bianca e rosa. In via Manci, l’antica Contrada Longa, al numero 5 c’è un’altra dimora la cui storia i trentini conoscono fin da bambini: Palazzo del Diavolo. Secondo la leggenda, un banchiere della nobile famiglia Fugger, Giacomo, nel 1602 fece un patto con il Diavolo che, in cambio dell’anima, in una notte gli costruì un sontuoso palazzo.

In realtà Palazzo Galasso fu realizzato su disegno del bresciano Pietro Maria Bagnadore. Vanta un maestoso portale bugnato, fiancheggiato da colonne e costellato da mascheroni barocchi, caricature di volti infernali, una corte interna ingentilita dal pozzo centrale, una barchessa ad arcate che affacciava sull’Adige. Autentico gioiello barocco, la sua cappella dedicata ai santi martiri anauniesi Sisinio, Martirio e Alessandro.

Si arriva così al Canton, incrocio fra Contrada delle Osterie Tedesche, via San Marco, via San Pietro e Contrada Longa dove, anticamente, si svolgeva un mercato giornaliero. Tre i palazzi storici che vi si affacciano: casa Bazzani, riporta affreschi del XVII secolo, mentre su casa Zegler si vedono ancora la seicentesca Annunciazione lignea e alcune decorazioni del 1913 del veneziano Augusto Sezane.

Proprio di fronte, Palazzo Del Monte. Costruito nel 1519, è affrescato con le fatiche di Ercole e con uno stemma di Massimiliano I.

E, per finire, ancora la bellezza degli gli affreschi (risalenti al 1533): la Sala dello Zodiaco e la Sala di Costantino, di Palazzo Sardagna, in via Calepina 14. Sempre opera del visionario Marcello Fagolino.

Dove Dormire

Hotel Accademia

In un’antica dimora nobiliare. Affaccia su un vicolo che porta in via Belenzani, la strada dei palazzi dipinti.

✉ Vicolo Colico, 4/6, Trento

accademiahotel.it

B&B Al Cavour 34

A due passi da piazza Duomo. All’interno di Palazzo Gallo, una dimora patrizia cinquecentesca, unisce storia e design contemporaneo.

✉ Via Cavour, 34, Trento

☎ 349.41.55.814

alcavour24.it

Dove Mangiare

La Cantinota

Locale storico a due passi dal Castello del Buonconsiglio, all’interno di un palazzo cinquecentesco. La famiglia Ionez oggi propone piatti della tradizione trentina. Specialità: tortél di patate e risotto al Teroldego.

✉ Via S. Marco, 22-24, Trento

cantinotatrento.it

Forsterbräu Trento

Dal 1906 nel centro città, piatti della trazione trentina. Da provare i canederli alla nonesa e quelli di polenta. Ottime le birre Forst, dalla VIP Pils alla Kronen, alla Sixtus.

✉ Via Paolo Oss-Mazzurana, 38, Trento

☎ 0461.235590

forst-trento.it

Festival (e Fuori Festival) delleconomia

Ritorna il 25 maggio (fino al 28) il Festival dell’Economia organizzato dal Gruppo 24 Ore e Trentino Marketing con il contributo del Comune e dell’Università. Il tema della 18esima edizione è Il Futuro del Futuro. Le sfide di un mondo nuovo. La volontà degli organizzatori è «riflettere sul futuro per analizzare le linee guida del cambiamento e le sfide del nuovo mondo di fronte a guerre, cambiamenti della geopolitica, rischio pandemie, emergenza energetica e climatica». Non manca il FuoriFestival con incontri e concerti per i più giovani.