Le opinioni

Il coraggio di aver paura, le due facce della medaglia che formano un leader

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di Davide Ippolito – Esperto di reputazione aziendale e direttore di Reputation Review

«E il giorno arriva quando il rischio di restare stretti nel bocciolo diventa più doloroso del rischio di sbocciare». Queste parole della scrittrice franco-americana Anaïs Nin mi colpirono la prima volta che le lessi e mi sono tornate in mente lo scorso 27 maggio, in occasione della mia partecipazione all’assemblea di Federmanager Treviso Belluno, invitato dalla direttrice Ida Gasparetto e dalla presidente Alessandra Duprè. Il titolo era già di per se più che esplicativo: “Il coraggio della paura”.

Il coraggio e la paura sono emozioni profonde che influenzano le nostre vite in modi unici.

Ascoltando i vari interventi, uno degli aspetti chiave che mi sembrava facesse da fil rouge è stato il nesso di queste emozioni con la reputazione.

Ricordiamo che il coraggio e la paura sono due facce della stessa medaglia. Non possiamo evitare la paura, ma possiamo scegliere come reagire ad essa. Sia che si tratti di prendere decisioni difficili in pochi secondi o di affrontare situazioni complesse nel mondo degli affari, è il coraggio che ci permette di superare le nostre paure e di perseguire i nostri obiettivi, ed è proprio questo coraggio ad incidere direttamente sulla nostra Reputazione.

Ogni relatore ha fornito spunti interessanti e punti di vista diversi; ad esempio, Giorgio Presca, CEO del marchio di pelletteria Furla, ha sottolineato l’importanza per i manager di affrontare le situazioni di rischio con professionalità e preparazione costante. Paura che si combatte con la preparazione.

Questo atteggiamento coraggioso può influire sulla nostra reputazione incidendo sulla leadership.

Mauro Bergamasco, ex rugbista della nazionale Italiana, ha evidenziato che il coraggio deve essere nutrito e allenato costantemente. Un individuo che dimostra coraggio nel perseguire le proprie sfide sportive o professionali può guadagnare una reputazione di determinazione e resilienza, imparando dai propri fallimenti. Il coraggio di prendere anche decisioni sbagliate.

Il direttore generale del Censis, Massimiliano Valerii, presentando i dati dell’ultimo rapporto 2022 sulla società italiana ha sottolineato come «la reazione da parte delle famiglie italiane, attanagliate dall’incertezza di questo periodo di crisi globale, è stata paralizzante, creando una bolla di risparmio senza precedenti, pari alla cifra record di 1.200 miliardi di euro, sottraendo risorse indispensabili all’economia reale». La paura che si trasforma in inazione bloccando di fatto la reputazione economica.

Il direttore generale di Federmanager, Mario Cardoni, ha sottolineato l’importanza di affrontare la paura con fiducia e consapevolezza delle proprie capacità. Atteggiamento che può contribuire a costruire una reputazione di sicurezza e fiducia, sia nell’ambito aziendale sia all’interno della propria comunità, per essere riferimento ed esempio.

Affrontare la paura con coraggio non solo ci permette di crescere come individui e come professionisti, ma ha anche un impatto significativo sulla nostra reputazione. Una reputazione fondata sul coraggio e sulla capacità di superare ostacoli può ispirare fiducia e rispetto da parte degli altri.

Oggi, più che mai, abbiamo bisogno di leader coraggiosi, manager che siano in grado di affrontare le sfide con professionalità e fiducia. Dobbiamo imparare a gestire la paura e a trasformarla in una forza motivante anziché paralizzante. Solo così potremo affrontare le complessità del mondo moderno e costruire una reputazione solida e affidabile.