Le opinioni

Occhio a chi vi ruba l’identità…internet l’ha solo reso più facile

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di Umberto Rapetto Generale Gdf – già comandante Nucleo Speciale Frodi Telematiche

Quando si sente parlare di furto di identità si è portati a pensare che sia un’azione criminale figlia di Internet, un fenomeno giovane e recente. Il fatto che certe condotte delittuose siano particolarmente diffuse, da qualche anno a questa parte, non significa che ci si trovi dinanzi a qualcosa di nuovo.

Il fenomeno – sicuramente amplificato dalle moderne tecnologie informatiche e di comunicazione – è in realtà ben conosciuto da tanto tempo. Il Codice penale prevede infatti uno specifico reato commesso da qualcuno che si sostituisce illegittimamente ad un’altra persona.

Nel mondo “materiale” tale condotta illecita si realizza ad esempio fornendo generalità corrispondenti ad un soggetto diverso, presentandosi con un falso nome e magari esibendo un documento fasullo così da trarre in errore chi si ha di fronte per ottenere un vantaggio o danneggiare un’altra persona.

La legge a questo proposito è molto severa e prevede la pena di un anno di reclusione per chi se ne rende responsabile.

Nella vita reale questo reato richiede gran faccia tosta e la disponibilità magari di un passaporto o una carta di identità contraffatti o semplicemente qualche fantasioso biglietto da visita. Su Internet invece è tutto molto più facile e purtroppo non manca chi se ne approfitta.

Chi vuole apparire come una persona diversa da quella che in effetti è può sfruttare le tante opportunità che regalano i social network o i servizi di posta elettronica. La registrazione ad una piattaforma social consente a chiunque di presentarsi con l’identità che preferisce. C’è chi sceglie uno pseudonimo, chi preferisce un nome di fantasia e purtroppo c’è chi decide di immedesimarsi in un’altra persona naturalmente all’insaputa del soggetto i cui dati vengono inseriti in maniera fraudolenta.

Qualcuno si sostituisce a personaggi famosi pensando di fare uno scherzo agli amici che, cascati in trappola, penseranno di aver conquistato un’amicizia importante. Qualcun altro potrebbe non intraprendere certe iniziative solo per divertimento, ma agire nell’ambito di un vero e proprio disegno criminale.

Chi online ruba l’identità ad un’altra persona può imbrogliare chi frequenta Internet e magari raggirarlo mandando a segno qualche truffa. In quel caso c’è un’altra vittima, ovvero la donna o l’uomo le cui generalità sono state impiegate in modo illecito.

Digitare un nome fasullo nella fase di iscrizione ad un social non comporta alcuno sforzo. Lo stesso lo si può dire per quanto concerne la creazione di una casella di posta elettronica. I computer di chi eroga certi servizi gratuiti non vanno tanto per il sottile e si accontentano di quel che l’utente digita nell’affrontare le tante voci della scheda anagrafica di cui è richiesta la compilazione. In questo modo i malintenzionati possono fingere di essere chissà chi e agire in nome e per conto della persona che stanno simulando di essere.

La sostituzione di persona può causare una infinità di dispiaceri a chi si vede scippare l’identità e quindi è molto importante adoperare qualche cautela per evitare brutte sorprese o, almeno, rendere la vita difficile a chi è sempre a caccia di nuove prede.