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Prima di investire on line, controllate sul web chi propone l’affare

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Sappiamo bene che le società di investimento non presenti negli elenchi della Consob non sono autorizzate e magari non sono ancora state bloccate perché i furbi sono più veloci della macchina burocratica che sforna i provvedimenti necessari per fermarli.

La Consob mette a disposizione online un modulo di segnalazione ed è sempre pronta a fornire spiegazioni e delucidazioni per tutelare i risparmiatori.

Vediamo cosa si può fare se non si è ancora proceduto a fare l’investimento che è stato proposto. È fondamentale non fare passi falsi e non si può rinunciare a nessun genere di verifica.

Il primo check consiste nel chiedere informazioni al soggetto con cui si è avuto contatto. È opportuno farsi dire il nome preciso della società, se è stata autorizzata e – nel caso – da chi, qual è il numero della relativa autorizzazione, qual è l’indirizzo in cui ha sede questa realtà.

Può essere utile conoscere l’eventuale sito Internet in cui la società in questione potrebbe aver pubblicato materiale esplicativo a proposito di servizi e prodotti finanziari offerti al pubblico. Dare un’occhiata può consentire di farsi un’idea più nitida, ma non si deve dimenticare che il sito potrebbe essere stato costruito ad arte per avvalorare qualcosa che invece è inconsistente…

Internet però garantisce l’accesso ad una marea di informazioni e – oltre a permettere il collegamento con i registri istituzionali in cui sono iscritti gli operatori autorizzati – dà la possibilità di scoprire tante cose utili.

Basta digitare il nome dell’organizzazione in un motore di ricerca per rintracciare notizie, forum o blog che magari ne parlano… Il sistema è semplice, richiede solo pochi minuti e può rivelarsi salvifico.

È bene tener conto che molte organizzazioni truffaldine scelgono denominazioni che sono molto simili a quelle di soggetti autorizzati. Una intestazione di quel tipo può trarre in inganno chi non è abbastanza attento…

La caccia online potrebbe non dare i frutti sperati, ma anche questo potrebbe un elemento non trascurabile che induce a non avere fretta di investire il proprio denaro. Anche il non trovare nulla non è un buon segno…

Ma cosa deve fare chi ha già investito i propri soldi e si accorge che qualcosa “non funziona”?

Ci sono due operazioni da porre in essere. Occorre presentare una denuncia all’Autorità Giudiziaria rivolgendosi ad un ufficio delle Forze dell’Ordine, nonché inoltrare una segnalazione alla Consob mediante il modulo disponibile online.

Vale la pena ricordare che si deve diffidare dei soggetti che promettono il recupero del denaro investito, perché non di rado sono persone che raccontano di aver subito analoga fregatura ma in realtà sono complici dei malfattori.

Il loro tono è estremamente suadente e il loro modo di approcciare la persona da truffare è così professionale che chi lavora in organizzazioni in regola dovrebbe andare a lezione da questi farabutti per ipnotizzare la clientela.

Questi abbindolatori potrebbero estorcere ulteriori somme con la scusa di spese legali o addurre altre dettagliatissime motivazioni amministrative. Sanno come imbambolare la vittima, magari con il semplice riferimento ad articoli di chissà quale decreto legislativo di recente emanazione, a circolari vincolanti che combaciano – guarda caso – con la fattispecie del malcapitato, a precisi paragrafi di provvedimenti comunitari redatti proprio a tutela della clientela…

Meglio starne alla larga… La frenesia di facili (troppo facili) guadagni deve essere tenuta a bada e per farlo basta ricordarsi che nessuno regala nulla e se mai ci fosse da guadagnare non porgerebbe l’occasione irripetibile ad uno sconosciuto.

Si deve diffidare di chi promette il recupero del capitale investito in improvvide operazioni finanziarie, spesso è un complice