Economia della Conoscenza

Bologna la dotta s’illumina d’arte

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Arte Fiera fa 50. Un’edizione festeggiata con un programma speciale, dal 2 al 4 febbraio a Bologna. A ragione: è un traguardo che nessun’altra fiera d’arte italiana ha tagliato, e che è stato superato soltanto da altre due fiere in Europa.

Ma non solo. È un’idea che ha avuto successo sin da subito: la prima edizione del 1974, nata come piccola sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea in quella che allora si chiamava ancora Fiera Campionaria, contava appena 10 gallerie. L’anno successivo erano già salite a duecento.

Un successo che si è ripetuto anche nell’edizione 2023, premiata dai collezionisti e tornata, con 50mila visitatori, all’affluenza di pubblico del prepandemia. Tanti gli elementi consolidati e le novità con cui si cerca di bissare questi buoni risultati anche nel 2024.

A cominciare dal numero  di espositori: 196, con il ritorno di gallerie come Apalazzo Gallery, Laveronica, Lia Rumma, Lorenzelli Arte, Franco Noero, Ronchini, Sprovieri. Confermata la location della scorsa edizione (i padiglioni 25 e 26), il Direttore artistico Simone Menegoi e il Direttore operativo Enea Righi, manager e collezionista di livello internazionale. Confermata pure la consueta articolazione tra Main Section – che va dal Moderno al Contemporaneo, con attenzione alle produzioni italiane – e tre sezioni curate e su invito: Fotografia e immagini in movimento, a cura di Giangavino Pazzola di Camera Torino; Pittura XXI, con la conferma della curatela di Davide Ferri; Multipli, spazio dedicato alle opere in edizione, dal libro al gioiello d’artista, per la prima volta curato da Alberto Salvadori.

Ritorna anche Percorso, che suggerisce un itinerario attraverso alcuni stand seguendo un criterio tematico, il disegno in questa edizione.

Nuova invece è la collaborazione con BPER Banca, che diventa Main Partner. Un passaggio importante, con cui Arte Fiera si lega a una banca allo stesso tempo nazionale e territoriale. Ma le novità riguardano soprattutto il public program: Arte Fiera festeggia il cinquantesimo compleanno rivisitando protagonisti ed eventi legati alle edizioni degli esordi. Per riportare anche al clima culturale di Bologna degli anni Settanta, un periodo in cui la città era innovativa nell’arte visiva, nell’architettura, nel design. Basta ricordare la potenza della performance Imponderabilia, proposta da Marina Abramović e Ulay nel vano di ingresso della Galleria d’Arte Moderna durante la Settimana Internazionale della Performance del 1977, realizzata con il sostegno di Arte Fiera. Un evento che ha segnato la storia dell’arte: circa 350 persone transitarono attraverso lo stretto passaggio creato dai corpi nudi dei due artisti per entrare nel museo, prima che la polizia facesse irruzione per interromperlo.

La mostra Praticamente nulla da vendere, allestita nel Padiglione 25, lancia una prima indagine sul quel periodo grazie alla collaborazione con Uliana Zanetti e il MAMbo, offrendo pure un approfondimento sulle ricerche promosse negli ultimi anni dal Museo bolognese.

Anche Numero zero. Il primo catalogo di Arte Fiera riporta agli albori della fiera. Con la cura della storica dell’arte Clarissa Ricci, mostra le riproduzioni ingrandite delle pagine della pubblicazione che accompagnava l’edizione pilota del 1974. Allestita accanto al Padiglione 26, l’esposizione racconta anche lo sviluppo e la vivacità della fiera, con la cronologia delle partecipazioni dal 1974 al 1979.

Nuovo è pure il progetto che nasce dalla collaborazione tra Arte Fiera e Fondazione Furla.

È Tiro al Blanco, installazione concepita come performance partecipativa da Daniela Ortiz, artista peruviana impegnata soprattutto a mostrare i perversi meccanismi istituzionali subiti dalle popolazioni del Sud del Mondo. Con la nuova opera, Ortiz vuole indurre a riflettere su una delle questioni più urgenti del nostro momento, l’industria della guerra. 

 

Art City, maratona diffusa
di eventi e mostre

In contemporanea, dal 2 al 4 febbraio torna il cartellone di Art City, promossa dal Comune di Bologna e Bologna Fiere, con la direzione artistica di Lorenzo Balbi. Una maratona di eventi, mostre e iniziative divisa tra musei, hotel, osterie, botteghe, caffè, che assieme agli stand fieristici conferma Bologna capitale italiana dell’arte moderna e contemporanea. Una città capace di porsi quindi all’avanguardia, ma anche di conservare strepitosi tesori del passato. Per accorgersene basta una passeggiata nel centro ancora medievale, con le vie fiancheggiate ininterrottamente dai caratteristici portici, dalle case e dai palazzi in mattone rosso. Ecco le due celebri torri pendenti degli Asinelli e Garisenda, uniche superstiti delle numerose  esistenti in passato. Ma pure la basilica gotica di S. Petronio e l’infilata di palazzi di Piazza Maggiore. O il complesso di S. Stefano, gruppo di chiese che riproducono i luoghi santi di Gerusalemme. E, tra i palazzi cinquecenteschi, l’Archiginnasio, il vecchio Ateneo con quell’unicum che è il seicentesco Teatro Anatomico. l