Economia della Conoscenza

Dischi: Caterina, emozioni pop anni Settanta

Scritto il

di Beppe Ceccato

Ci sono voci che ti fanno sentire a casa. Le ascolti cantare e nella tua mente riemergono ricordi e storie chiuse a doppia mandata in qualche parte della memoria. Voci rassicuranti, empatiche, tranquillizzanti. Una di queste appartiene a Caterina Cropelli, 26 anni, trentina della Val di Sole, che ha appena pubblicato il suo secondo lavoro, In queste stanze piene.

Il concetto di casa viene qui espanso: «le stanze sono le canzoni, la casa è il disco. Ci sono stanze ordinate, altre molto disordinate, altre ancora che non si vogliono aprire. Ci vuole coraggio, ma quando varchi la porta dentro ci puoi trovare un passaggio segreto che ti porta da un’altra parte», mi racconta Caterina.

In un periodo dove si sfornano singoli come le patatine del fast food, schegge impazzite dove non riesci a capire nulla, per lo più tristi meteore, qui c’è un progetto, undici brani, dove senti, attraverso la musica, gli arrangiamenti e i testi, il sentiment dell’artista.

L’ultimo brano, il dodicesimo, Credits, è una circense presentazione di tutta la variegata famiglia che abita questa casa fatta di note: Clemente Ferrari, musicista che ha arrangiato il disco e suonato, Davide Aru alle chitarre, Cristiano Micalizzi alla batteria, Gio Evan, Anansi, Pietro e Antonio Fiabane contributi ai testi e via via elencando, fino alla famiglia e agli amici.

Veniamo alle canzoni: l’anima è quella pop. Prosegue Caterina: «dentro, però c’è molto altro, inserti rock, persino gospel come in Casa Mia». La metafora della casa, il luogo che è per antonomasia la comfort zone di tutti noi, qui viene espanso. La casa come la vita, le porte come opportunità, come sostiene la grande Marisa Monte, in Portas, le stanze luoghi della memoria. Entrarci implica accoglienza, amicizia, amore.

Il tutto, nel caso di Caterina, affrontato con atmosfere positive, allegre. Anche la scelta di cantare in italiano non è così scontata: «cantare nella nostra lingua mi dà soddisfazione, l’italiano permette di giocare con molte parole e con gli stessi tasselli puoi dar vita a tanti puzzle diversi».

Caterina sta presentando il suo lavoro in giro per l’Italia, da Pistoia (il 29 dicembre) a Livigno (il 21 gennaio) a Milano (il 29 gennaio).