Economia della Conoscenza

Essenziale come una grotta

Scritto il

di Beppe Ceccato

Il 28 aprile scorso è uscito Grotte, il primo disco di Francesco Morrone, 26 anni calabrese di Cosenza, ma di stanza nel mondo. Un lavoro che potremmo catalogare nell’indie, ma non quello attuale, bensì in quel folk che risale alla fine degli anni Sessanta, umile e potente allo stesso tempo, che richiama l’avventuroso inizio di Dylan, menestrello viaggiatore.

Nove tracce per un percorso di 34 minuti, fatto di chitarre acustiche, violoncello, percussioni, synth, fiati e tante voci femminili potenti, evocative, leggere a supporto di questo giovane Ulisse che, a differenza dell’originale, non cerca la sua Itaca ma il mondo.

Controcorrente per una necessità vitale. Guarda fuori/ Lì c’è una casa/ Con un bambino e i suoi coriandoli/ Guarda dentro qui/ Troverai solo ragnatele/ E un ragno che non smette mai di tessere la sua tela…canta in Non mi avrete mai, canzone manifesto.

Cos’è per te la musica? Gli chiedo a bruciapelo:

Se me lo avessi domandato quattro anni fa ti avrei detto che era un’ossessione, cercare il consenso, il metodo giusto per promuovere il mio lavoro, come far andare le mie canzoni in radio. Oggi l’ho capito: è pura consapevolezza, riesco finalmente a riconoscerne la sua purezza.

Mi risponde. Grotte è il desiderio di riavvolgere il nastro della vita e ricominciare tutto perseguendo l’essenziale, ciò che conta. In una grotta calabrese Francesco con i suoi amici musicisti e tecnici ha registrato parti di brani che poi ha sovrainciso creando atmosfere sonore amplificate, evocative.

Se ascoltate Tempesta, pezzo che apre il disco lo avvertirete nitidamente:

La grotta è la casa primordiale dell’uomo, il luogo dove escono le emozioni.

In questo lavoro hanno collaborato gli amici di Francesco, Paolo Pasqua aka L’ennesimo, Andrea Principato, Matteo Alieno, Rosita Brucoli, Rossana De Pace, Federica Siciliani, Bruna Angelico, tutti giovani artisti che propongono una strada alternativa nella musica di qualità. Il 31 maggio nell’Anfiteatro Vincenzo Tieri di Castrolibero, Cosenza, l’artista presenterà il disco.

Intanto vale la pena ascoltarlo, per entrare nella sua dimensione onirica, niente virtuosismi, ma una voce vera, capace di raccontare in pochi tratti se stesso e l’attualità. Come in Presente: Ho un nodo nella gola/ Confondo il bene con il male/ Di tutte queste anime/ Lasciate a naufragare per il mare/ Ho un nodo nella gola/ Siamo solo ripugnanti/ Migriamo con il pensiero/ E lo sfoghiamo con i migranti/ Ho un nodo nella gola/ Condivido il mio pensiero/ Non me ne vogliate…