L'editoriale

Bloc notes 2023

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Come Babbo Natale, noi del Settimanale abbiamo scelto Christine Lagarde, Presidente della BCE, e le abbiamo mandato una letterina ispirata alle cose pratiche, al bisogno urgente degli italiani di abbassare in fretta i tassi di interesse nel 2024.

Di solito noi seguiamo come tendenza quello che fa in America la FED, ma sembra solo in peggio. Dall’altra parte dell’oceano infatti hanno annunciato tre tagli nei prossimi 12 mesi, a Francoforte invece nulla, costo alto del denaro ancora, poi si vedrà.

Sempre buio dunque sul bilancio delle famiglie che devono pagare un mutuo, di quelle che devono accenderlo, delle aziende che devono accedere a un prestito o onorare uno già attivato. Intanto sul nostro foglio antico, dopo i desideri, prendiamo appunti sulla realtà, questa nostra Italia che chiude il 2023 e guarda già con ansia a tutte le sfide del 2024.

A proposito di sfide, dal campo in festa di Sant’Angelo la squadra di Atreju capitanata da Giorgia Meloni ha fatto parecchi gol, dal pandoro indigesto della Ferragni alla festa quasi spiritica (la battuta non è mia ma mi piace) del Pd in salsa Tiburtina con la promessa Schlein nelle mani dello stratega di Bologna, quel giovanottone di Prodi.

E poi, lunghe discussioni se il figlio portato da Elon Musk sul palco fosse frutto o meno della maternità surrogata, pensate se li avesse portai tutti e undici, che confusione nel cervello degli interpreti che si ostinano a non capire il vero senso del fenomeno planetario del papà della Tesla: il simbolo della nuova destra mondiale, digitalizzata, reazionaria, mediatica e visionaria.

Se il mondo mette troppa angoscia, tra AI, Ucraina e Medio Oriente, pensiamo un po’ al nostro caro ma vecchio continente: quest’anno ci sarà la doppia sfida pallonara e delle urne, e il CT Spalletti sempre ad Atreju forse ha riscaldato entrambi i motori.

Chi ha accelerato è stata la Premier, che sa come alternare leadership da palco e premiership da trattativa, e su Pnrr e Patto di stabilità bisognerà trattare a lungo, ne va della nostra economia negli anni futuri.

E mentre una legge di bilancio tirata da tutte le parti toglierà il sonno ai nostri parlamentari fino alla notte di San Silvestro, noi diamo il benvenuto al nostro nuovo editore, Zakaria Moufid, imprenditore con doppio passaporto, italiano e marocchino, e fervente sostenitore della nuova centralità della geopolitica del Mediterraneo, un Mare Nostrum 2.0 culturale e commerciale che guarda in senso costruttivo al tema dell’Inclusività.

Ringraziamo anche Triboo e la famiglia Corno per quanto fatto finora e per quanto farà ancora sugli asset fondamentali del web e dei social. Appuntamento a venerdì 12 gennaio, il viaggio continua.