L'editoriale

Dal Reddito di Cittadinanza ai cittadini con un reddito

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di Claudio Brachino 

Il leit motiv è sempre lo stesso, quello che in queste colonne abbiamo definito come l’incubo passatista della politica e del deep power della cultura italiana: è di destra o di sinistra? Nel caso di questa Finanziaria, e uso apposta il termine più antico, quanto è di centro-destra, di destra-centro o di destra-destra?

La lettura che va per la maggiore, basti vedere chi controlla il mainstream, è che sia proprio di destra. Brutta, incapace di venire incontro ai problemi degli italiani, con la Meloni come un Robin Hood al contrario che toglie ai poveri per dare ai ricchi.

Vedi il Reddito di Cittadinanza, in regime di transizione nel 2023 e del tutto riformulato nel 2024. Prima di ragionare sul tema della povertà, e su quello connesso del lavoro, eticamente decisivo per la dignità di un cittadino come prevede la Costituzione, un bel vaffa alla finta dialettica guelfi-ghibellini.

Questa manovra, visti i pochi soldi e il poco tempo per metterla a punto, è essenzialmente pragmatica e realistica, così come predica il ministro dell’economia Giorgetti: niente slanci senza coperture, niente extradeficit in bilancio, due terzi dei soldi per il caro energia, il resto per poche pennellate identitarie che preannunciano semmai il lavoro da fare nel tempo della legislatura.

Nessuna rivoluzione ad esempio sulle tasse, ma alcune parole come flat e pax sono entrate ormai nel lessico e nella visione della prossima riforma, come pure il taglio del cuneo fiscale e l’azzeramento dei contributi per un certo periodo per chi assume giovani. Tema che sta molto a cuore a Forza Italia e che potrà essere meglio messo a fuoco nel passaggio parlamentare.

Si poteva avere più coraggio? Sì certo, ma non questi chiari di luna, come si dice in gergo. L’Europa e i mercati sembrano apprezzare questo realismo, le opposizioni no. Letta ha già annunciato la manifestazione di piazza del 17 dicembre, mentre Conte ha promesso fuoco e fiamme sul Reddito di Cittadinanza, misura fondante non solo del M5s al potere ma anche di quello che con la guida dell’ex premier ha vinto a sorpresa la campagna elettorale al Sud.

Qualcuno parlò di voto di scambio, una violenza tipica del nostro Discorso pubblico che non comprende mai la realtà. La parola chiave è disuguaglianza e non ci voleva Nostradamus per capire che Covid, guerra e caro energia avrebbero approfondito la forbice tra quelli che hanno e quelli che non hanno.

Così li avevo definiti nel mio saggio del 2020, Avere o non avere, rimarcando come nel nostro pur straordinario Meridione erano già presenti gap strutturali con il Nord che andavano colmati (e a questo dovrebbero servire i soldi del PNRR, se spesi bene).

Due esempi su tutti, il numero e la qualità degli ospedali sul territorio, per frenare quella che viene definita la migrazione sanitaria, viaggi di centinaia di chilometri alla ricerca di macchine ed eccellenze, e la mancanza di banda larga in alcune regioni, vedi Calabria e Sicilia, un argomento decisivo per la democrazia del futuro, tanto che i sociologi già parlano, su scala europea, di digital divide.

Ma quello che più colpisce nelle disuguaglianze è il differente livello di accesso ai diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione.

In primis il lavoro, in Italia certo ma soprattutto nel Mezzogiorno. Questo il vero tema scomparso dal dibattito e sostituito da quello più melodrammatico e populista alla lettera della povertà. Mentre nessuno si azzarda a dire nulla sui poveri veri, di cui lo Stato si deve far carico, su chi è in grado di lavorare la musica cambia.

Ovvio che se ad alcuni gli togliamo il Reddito e non gli troviamo un’occupazione dignitosa per qualità e salario, creiamo una nuova sacca di ultimi così come fu con la Fornero. Abili al lavoro, ma non arruolati, per usare una metafora militare.

La partita si gioca tutta qui ed è una partita mortale, perché c’è anche chi dice che in pochi anni il lavoro come l’abbiamo sempre concepito scomparirà. Agli apocalittici in genere non credo, ma Meloni attenta, altrimenti tra un po’ bisognerà estendere il Reddito anziché ridurlo. Non in un mondo di ladri, ma in un mondo di pochi ricchi e tanti disoccupati che non vogliamo.