L'editoriale

Per un’altra economia

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Dopo quasi otto mesi di vita cambiamo formato. Addio al fascinoso tabloid, “povero” almeno formalmente, e passaggio al modello settimanale classico. Troppi equivoci in edicola e sul mercato, numeri spiegazzati e messi negli angoli sbagliati, confusione con il mondo della free press.

Diventiamo più belli, diciamo così, e di questo ulteriore investimento ringraziamo l’editore Triboo, nelle figure del CEO Giulio Corno e del Responsabile Media Giangiacomo Corno, ma manteniamo la stessa anima giornalistica dell’inizio.

Più patinati e pettinati insomma, ma con la stessa linea editoriale, quella del cosiddetto manifesto dell’esordio, venerdì 9 settembre 2022. Ovvero raccontare come non fa nessuno le nostre Pmi, storytelling di uomini, aziende e territori.

Lingua chiara e tecnicismi tradotti, l’economia è per tutti perché riguarda tutti. Ponte con il mondo della politica e soprattutto delle politiche economiche senza prismi ideologici, con la missione di coprire quel buco, quell’empasse, quella sfasatura di linguaggio che c’è ancora fra le imprese e lo Stato.

Non è una questione formale, ma di visioni diverse che poi diventano problemi atavici, dalla selva delle norme e delle tasse, alla giustizia tributaria al ruolo nelle leggi di bilancio, nei documenti di programmazione e nelle varie riforme. Non nemici, ma sullo stesso asset per la ricchezza del paese.

E poi reportage e firme autorevoli per decifrare la complessità del mondo in cui viviamo, convinti che tutto oggi abbia una dimensione glocal, che ogni cosa, nell’eterna connessione contemporanea, sia sempre piccola e grande nello stesso tempo.

Quel che succede nel conflitto in Ucraina non è intellettualistica dimensione geopolitica ma riguarda in concreto un’azienda della Brianza, l’esempio è pigro ma nella regione più produttiva d’Italia, la Lombardia, su 900.000 aziende 700.000 sono piccole e medie imprese. La riguarda per l’energia e le materie prime, per l’inflazione, per l’aumento del costo del denaro, per il commercio con l’estero (fondamentale).

La disruption digitale post Covid ha costretto la stessa generica azienda della Brianza a investire in innovazione tecnologica e in personale qualificato, le norme europee sull’ESG (Environmental, Social, Governance) la costringono a essere sostenibile se vuole avere una reputazione.  Della dimensione glocal e del valore nel mondo delle nostre Pmi ha parlato anche il Presidente Mattarella di ritorno dal viaggio in Kenya.

Per quel che mi riguarda una bussola interpretativa. Speriamo di esserlo anche noi per voi, cari lettori, una sorta di bussola.