Finanza e Risparmio

Il BTp a quota 4% a ruba anche tra i “paperoni”

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di Annamaria Lago

Il BTp è sempre stato tra le grandi passioni dei piccoli risparmiatori italiani. Sui Buoni di Stato poliennali, molte famiglie investono ormai da generazioni. A convincere sono remunerazioni interessanti, la garanzia sul capitale a scadenza e una tassazione favorevole.

Con l’incremento dei tassi ad opera della Banca centrale europea (Bce) questi strumenti sono tornati a rendere il 4% e quindi stanno diventando più appetibili. Anche per questa ragione adesso a sceglierli non sono più soltanto i piccoli risparmiatori. Anzi. A questa via iniziano a guardare sempre di più anche i “paperoni” italiani.

Secondo i dati raccolti da Aipb, in questa fase anche i grandi portafogli sopra i 500mila euro sono attirati dal fascino del titolo di Stato italiano: l’Associazione italiana di categoria del Private Banking calcola che quest’anno la raccolta di titoli di Stato dei grandi investitori non istituzionali crescerà del 12%, più del doppio di quanto previsto per i fondi comuni che si fermeranno invece a un +5%.

Al debutto intanto si prepara il nuovo “BTp Valore” che è atteso in collocamento dal 5 al 9 giugno (salvo chiusura anticipata). Non è un solo titolo di Stato: si tratta di una “famiglia” di titoli che verranno riproposti nel corso degli anni (ogni sei mesi circa) e saranno riservati esclusivamente al pubblico retail. Niente banche e grandi investitori quindi: per loro le porte saranno chiuse. Il nuovo BTp Valore ha l’obiettivo di intercettare parte dei circa 1.835 miliardi di euro che si stima rimangano parcheggiati sui conti delle famiglie italiane. Voluto dal ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e ribattezzato subito “BTp Patriottico”, il nuovo Buono servirà per incrementare la fetta di debito nostrano nei portafogli degli italiani. In questo modo sarà offerta maggiore stabilità al nostro mercato finanziario.

Per la prima emissione di questo nuovo strumento c’è molta attesa. Negli ultimi anni, per fare colpo sui piccoli risparmiatori il Tesoro ha arricchito i nuovi BTp con l’introduzione di premi fedeltà e di diversi meccanismi premianti. Per il BTp Valore è stato studiato un sistema di cedole periodiche a tassi prefissati crescenti nel tempo. Per l’emissione di giugno i tassi verranno annunciati il primo giorno del mese. A quale rendimento porterà questa nuova formula è ancora difficile da dire: un BTp a 4 anni in questi giorni rende circa il 3,5% (quello a 10 anni è poco sopra al 4%). La previsione degli esperti è quindi che il guadagno offerto dal primo Btp Valore si possa collocare leggermente al di sopra della soglia del 3,5%.

Non è la prima volta che il Tesoro guarda al meccanismo delle cedole che crescono nel tempo. La stessa strada era stata scelta nel 2020 per i “BTp Futura”, altra serie di strumenti dedicata esclusivamente ai piccoli. In questo caso il rendimento era legato alla crescita del Pil dell’Italia. L’obiettivo era di raccogliere capitali freschi per finanziare lo sviluppo del Paese.

Come è andata a finire? I tanti premi proposti sono serviti a poco. All’epoca i tassi Bce erano in area zero e il BTp Futura, tra l’altro pensato con una scadenza lunghissima, sopra i 10 anni, offriva rendimenti bassi intorno all’1% (premi inclusi). Il risultato è che oggi questo titolo quota in forte perdita, e a seconda delle scadenze anche in area 60 centesimi. Questo perché gli investitori, visto che ormai offriva poco, hanno preferito liberarsene e comprare qualcosa che pagava di più. Chi ha questi titoli in portafoglio e ha bisogno di vendere prima della scadenza naturale, finisce con perdite a due zeri.

Per il BTp Valore il panorama oggi è ben diverso: i tassi Bce di nuovo in rialzo, e la previsione che la politica monetaria restrittiva delle Banche centrali possa essere vicina al suo capolinea, offrono supporto. I piccoli risparmiatori però hanno imparato che non tutto quello che è confezionato a misura di famiglia (e patriottico) è anche privo di brutte sorprese.