Finanza e Risparmio

Investitori in trincea: faro sui titoli di Stato a breve

Scritto il

di Massimiliano Volpe

Il salvataggio in extremis del Credit Suisse ha riportato l’incertezza sui mercati finanziari, che guardano ancora con attenzione alle prossime mosse delle banche centrali impegnate a contrastare la fiammata dell’inflazione. Gli operatori di mercato consigliano prudenza per i prossimi mesi.

«In questo scenario rimaniamo molto cauti e sui mercati azionari preferiamo i titoli a maggiore capitalizzazione che presentano ottimi fondamentali sia per quanto riguarda la generazione di cassa, sia per il basso livello di indebitamento» chiarisce Edoardo Proverbio, responsabile area investimenti di Decalia Sim. Secondo l’esperto, a livello settoriale sono da preferire i comparti più difensivi come i farmaceutici e i produttori di beni di consumo.

Un altro settore da tenere d’occhio è quello dei tecnologici di qualità, come Microsoft o Apple, che hanno molta liquidità in cassa e generano utili. Da Decalia Sim ricordano poi che per coloro che sono poco avversi al rischio, in questo scenario molto complesso, è bene prendere in considerazione i titoli di Stato a breve termine che offrono rendimenti intorno al 3%. «Questi titoli di Stato possono essere considerati un buon rifugio, aspettando che il cielo si schiarisca» sottolinea Proverbio.

Il monito alla prudenza riguarda anche i titoli del comparto bancario, che sono scesi molto nelle ultime settimane e che sono tra i principali beneficiari di un contesto caratterizzato da alti tassi di interesse. «Le banche europee sono ben capitalizzate ma è necessario ancora capire bene i loro legami con gli istituti in difficoltà» chiariscono da Decalia Sim.

Cautela sui mercati è consigliata anche da Luigi De Bellis, co-head dell’ufficio studi Equita. «Non ci sono dubbi che il settore bancario italiano sia più solido e capitalizzato rispetto al passato. Tuttavia il rischio principale che vediamo con l’aumento dei timori di instabilità finanziaria è che venga colpito uno dei principali canali di trasmissione dell’economia ossia i prestiti bancari, con un deterioramento della volontà di concedere credito. Il nostro posizionamento neutrale sui mercati azionari resta invariato, con una preferenza per i titoli di qualità rispetto ai ciclici. Riteniamo che le scelte di politica monetaria delle banche centrali verranno inevitabilmente modificate, ma pensiamo sia necessaria ancora una fase di aggiustamento» ha chiarito De Bellis.