Finanza e Risparmio

La rivoluzione della consulenza all’insegna dell’autonomia

Scritto il

di Massimiliano Volpe

 

Alla vigilia della tredicesima edizione del Fee-Only Summit, il principale evento nazionale della consulenza finanziaria indipendente che si terrà a Verona il 25 e 26 ottobre, abbiamo incontrato Luca Mainò, fondatore e membro del consiglio direttivo di Nafop, l’Associazione di categoria dei consulenti finanziari indipendenti. É cofondatore e vice presidente di AssoSCF, l’Associazione delle società di consulenza finanziaria.

I consulenti finanziari fee only si stanno avvicinando a quota 1.000 professionisti. Che tipo di background hanno?

Chi vuole fare consulenza finanziaria oggi sceglie la consulenza indipendente. Mi riferisco a professionisti che provengono dal settore finanziario e che hanno esperienze all’interno di banche e reti distributive. Si tratta di persone che hanno deciso per un upgrade professionale con la caratteristica distintiva dell’indipendenza ‘soggettiva’ che prevede di non avere rapporti con intermediari e di essere pagati solo dal cliente a parcella.

Questo requisito è necessario per l’iscrizione all’Albo nella sezione dei consulenti cosiddetti ‘autonomi’, meglio conosciuti con la denominazione storica di consulenti finanziari indipendenti. Registriamo anche molto interesse da parte di giovani advisor con la passione per la finanza, molti dei quali iniziano per gestire il patrimonio di famiglia e poi approdano alla professione. Magari costituendo una Società di consulenza finanziaria (Scf). Interessante vedere da dove provengono i founders delle nuove società di consulenza indipendente, circa ¼ ex PF e ‘private’, ¼ indipendenti storici, ¼ dirigenti, l’11% di giovani.

Quali fattori normativi potrebbero favorire un’ulteriore crescita dei consulenti fee only?

La normativa è quasi completa e piuttosto rigorosa. Ciò che manca è una disposizione imminente, un nuovo ‘Decreto Requisiti’, che prevede l’accesso all’Albo per coloro che hanno prestato un qualsiasi servizio di investimento per tre anni negli ultimi dieci, all’interno di un’istituzione finanziaria, come una banca o una Sgr. Questo potrebbe certamente agire come un catalizzatore per la crescita della professione. A questo proposito ho scritto un articolo nella mia newsletter LinkedIn “The Fully Independent Republic”, con circa 4mila iscritti, che illustra le nuove misure.

Quali sono le novità dell’edizione 2023 del FeeOnly Summit?

Ci saranno delle grandi sorprese a Verona. Sarà un evento rivoluzionario per il settore. Sul nuovo sito dell’evento www.feeonlysummit.com è già presente il programma, abbiamo aperto le iscrizioni e quest’anno non ci sarà più il cap di 500 partecipanti in presenza, in modo da poter sfruttare al meglio la location splendida del Palazzo della Gran Guardia, in piazza Bra. Non posso svelare altro, ma vi assicuro che non ci annoieremo.

Quali sono le richieste più frequenti che vi arrivano dai risparmiatori italiani?

La domanda di consulenza indipendente cresce in generale: dalla semplice analisi di un investimento o dell’intero portafoglio fino alla creazione di asset allocation personalizzate sui singoli obiettivi della famiglia o dell’investitore. Mentre aumenta la consapevolezza dei potenziali conflitti di interesse insiti negli approcci tradizionali, sempre più clienti cercano consulenti che operino in modo indipendente.

Questo fattore alimenta una crescita rapida e sostenibile, portando a una trasformazione profonda del settore. Molti desiderano avere una comprensione più profonda di come i loro soldi sono investiti.