Finanza e Risparmio

L’educazione finanziaria entra a scuola

Scritto il

di Mariarosaria Marchesano

«L’educazione finanziaria sta iniziando finalmente a diventare un tema riconosciuto a livello nazionale e questo per noi è un vero successo», ha twittato l’economista Annamaria Lusardi, presidente del Comitato nazionale dell’Educazione finanziaria, dopo che a fine aprile il governo Meloni ha approvato il disegno di legge che introduce l’educazione finanziaria nelle scuole italiane, nell’ambito dell’ora di educazione civica. Per diventare legge deve passare in Senato e alla Camera, ma si può dire che il provvedimento ha imboccato l’iter per entrare nell’ordinamento scolastico in tempo per il nuovo anno.

L’insegnamento dell’educazione finanziaria si scontrerà probabilmente con la carenza di docenti o la scarsa preparazione degli stessi in questa materia, ma può essere considerato un primo passo in avanti nel processo di “alfabetizzazione” dei cittadini che dovrebbe far risalire l’Italia dal fondo delle classifiche Ocse sulle conoscenze in materia di investimenti. Sono almeno cinque anni che il Comitato presieduto da Lusardi e che fa capo al Mef ha lanciato campagne di educazione finanziaria (e ha promosso anche un portale, www.quellocheconta.gov.it), ma senza l’obbligo di studiare la materia fin dalle elementari l’innalzamento del livello culturale in questo campo è impresa ardua.

Intanto, l’educazione finanziaria sta diventando terreno fertile per nuove imprese. È il caso di Finanz Road Tour, una start up lombarda che ha inventato un’app che fa da tutor agli studenti dei licei. Si tratta di un gruppo di giovani che, grazie al programma di finanza alternativa “Bicocca Università del Crowdfunding” è praticamente già entrato nelle scuole di varie parti d’Italia. Dopo una ventina di incontri con gli studenti, Giacomo Gallazzi, che di Finanz è responsabile degli eventi e project manager, racconta al Settimanale che dopo le prime domande per rompere il ghiaccio del tipo “Ma si diventa ricchi con le crypto?” oppure “Voi quanto guadagnate dai vostri investimenti?”, i ragazzi, al termine dell’incontro, si avvicinano e si confidano: “A casa i miei genitori nascondono davvero i soldi sotto il materasso”.

Il quadro generale che Finanz dice di aver rilevato, da nord a sud, è sempre lo stesso: i ragazzi hanno paura del futuro che li attende soprattutto perché non sanno se i soldi che guadagneranno basteranno loro per andare avanti ed essere felici. «Noi creiamo l’interesse. Ora tocca alle istituzioni cogliere la palla al balzo e aiutare i ragazzi a credere di più nel loro futuro», conclude Giacomo.