Finanza e Risparmio

Piazza Affari: altri tre sbarchi all’EGM

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di Mariarosaria Marchesano

Tra Tod’s che ha rinunciato al delisting – dopo l’opposizione degli azionisti di minoranza – e tre nuove quotazioni sul segmento EGM, qualche segnale positivo si registra a Piazza Affari in questo fine 2022 caratterizzato dai numerosi addii al listino (in tutto 21) e dall’incertezza che continua a dominare sui mercati globali. Nonostante il contesto non sia proprio dei migliori, c’è chi non rinuncia alla sfida della Borsa.

È il caso della società milanese e-Novia, specializzata in brevetti e tecnologie per la mobilità sostenibile, della Saccheria Franceschetti (packaging industriale) e della Eprcomunicazione, che avrà tra i consiglieri indipendenti Gianni Letta. Le tre società si sono quotate, nell’ordine, il 12, il 13 e il 14 su Euronext growth Milan, il segmento più vivace di Borsa italiana che nel secondo semestre 2022 ha fatto però registrare una brusca frenata. Da settembre a oggi, infatti, sono solo cinque le “matricole’ rispetto alle nove del primo semestre, numero già in diminuzione se confrontato all’exploit del 2021 che ha visto oltre 20 Ipo su EGM. Il peggioramento della congiuntura e la volatilità causata dalla guerra russo-ucraina si sono fatti sentire anche qui, ma poi è arrivato il rush di fine anno.

Una novità interessante per EGM è stata l’apertura del segmento professionale nel luglio 2020, pensato per le PMI che desiderano accedere con maggiore gradualità al mercato borsistico. A oggi sono cinque le società che hanno scelto questa opzione, di cui l’ultima, in ordine di tempo, è proprio e-Novia, che si è quotata attraverso un aumento di capitale che ha riguardato, appunto, solo investitori professionali con l’esclusione del retail.

La società è nata nel 2015 dall’iniziativa di un gruppo di imprenditori e ricercatori del Politecnico di Milano ed è partecipata, tra gli altri, da Brembo e Dompè farmaceutici. È chiamata “la fabbrica delle imprese” per il suo particolare modello di business, poco diffuso in Italia (trasforma la proprietà intellettuale in aziende), che rappresenta il principale motivo per cui ha preferito la quotazione di tipo professionale dopo aver più volte rinunciato alla Borsa negli anni scorsi.