Finanza e Risparmio

Private Banking italiano sopra i mille miliardi anche grazie ai giovani

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di Giorgio Pirani

Private Banking in ripresa nel primo semestre dell’anno dopo le difficoltà registrate lo scorso anno a seguito delle pesanti flessioni dei mercati azionari e obbligazionari. Le masse gestite hanno raggiunto i 1.057 miliardi di euro, registrando un incremento del 2,5% rispetto ai 1.031 miliardi del primo trimestre.

Un aumento che è ancora più significativo se lo si confronta con i 994 miliardi di euro registrati alla fine del 2022, un +6,3% in soli sei mesi. Risultati che hanno permesso al settore di anticipare di sei mesi l’obiettivo di raggiungere le masse previste per la fine del 2023. La fotografia è stata scattata partendo dall’analisi trimestrale del mercato condotta dall’ufficio studi dell’Associazione Italiana Private Banking (AIPB).

Nel corso dei primi sei mesi dell’anno, gli operatori hanno dimostrato una notevole capacità nella raccolta netta, accumulando complessivamente 26 miliardi di euro. Ciò che rende questo risultato ancora più impressionante è la stabilità evidenziata nei due trimestri, con un totale di 13 miliardi di euro raccolti in ciascun periodo.

I numeri della crescita

Nonostante una crescita economica complessa e che si è fatta via via più debole, i risultati nel settore sono positivi. Secondo Andrea Ragaini, presidente AIPB, «Le preferenze degli investitori si sono orientate verso gli investimenti che hanno maggiormente beneficiato dell’aumento dei tassi di interesse.

La crescita della componente amministrata dei portafogli del Private Banking è stata accompagnata anche da un incremento della consulenza a pagamento, salita nell’ultimo anno dal 13% al 17% dei 1.057 miliardi di euro di masse affidate al settore».

La riduzione dell’inflazione e il prosieguo delle politiche monetarie restrittive hanno avuto un impatto rilevante sui flussi di investimento nel settore del Private Banking nel secondo trimestre. La maggior parte dei nuovi capitali investiti è stata indirizzata verso strumenti di investimento diretti, come titoli, azioni e obbligazioni, all’interno del comparto amministrato. Questa tendenza ha ormai preso piede da tre trimestri consecutivi.

Dall’altra parte, si è assistito a flussi in uscita dal comparto assicurativo, con una diminuzione del 1,6%. Al contempo, i prodotti gestiti, tra cui fondi comuni e gestioni patrimoniali, hanno mantenuto una sostanziale stabilità.

Un settore che piace a Gen X e Millennials

L’aumento di questi numeri potrebbe essere dovuto anche all’interesse che i giovani stanno mostrando per il mondo del Private Banking; spesso meno interessati alle questioni finanziarie, il 21% dei patrimoni è tenuto da persone della Gen X e Millennials. Le generazioni dei Millennials, comprese tra i 26 e i 41 anni, e dei Gen X, con un’età compresa tra i 42 e i 57 anni, sono titolari di una sostanziale ricchezza finanziaria stimata tra 600 e 700 miliardi di euro. Questi individui stanno attivamente lavorando alla creazione e all’accrescimento del proprio patrimonio finanziario e cercano assistenza da parte di professionisti per ottimizzare la sua crescita e mitigare i potenziali rischi associati.