Finanza e Risparmio

Quando la finanza alternativa è un’occasione d’investimento

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di Mariarosaria Marchesano

CrowdFundMe è stata una delle prime piattaforme di crowdfunding in Italia. Nata nel 2014 per iniziativa di un ex studente dell’Università Bocconi, Tommaso Baldissera Pacchetti, che a un certo punto del suo percorso ha preferito la sfida imprenditoriale, ha cominciato a svilupparsi a partire dal 2016 sull’onda del successo degli “investimenti dal basso” e nel 2019 la società è sbarcata in Borsa, sul segmento Aim poi ridenominato Egm. La storia di CrowdFundMe, che non è sconosciuta, almeno a un pubblico di addetti ai lavori, prende una piega nuova quando Baldissera, anche per distinguersi dalla concorrenza che nel frattempo si è fatta agguerrita, capisce che il futuro del crowdfunding è nella sua diversificazione.

«La raccolta di capitali da investitori in cambio di quote societarie resta il cuore di questa attività – dice Baldissera al Settimanale – ma è importante per chi fa questo mestiere poter offrire alle piccole imprese anche altro: collocamento di minibond e prestiti da rimborsare a scadenza, il cosìddetto lending, che si sta diffondendo in particolare nel settore immobiliare».

Sulla base di queste convinzioni, lo scorso novembre CrowdFundMe ha acquisito il controllo di Trusters, piattaforma specializzata in lending crowdfunding, grazie alla quale ha raggiunto una dimensione di gruppo (39 milioni di raccolta nel 2022) e punta ora a consolidarsi come player di riferimento nella finanza alternativa per le Pmi.

Il nuovo filone, quello dei prestiti immobiliari, ha caratteristiche inedite per il pubblico retail: «puntiamo su operazioni di breve durata, al massimo 320 giorni, che riguardano – spiega l’imprenditore – ristrutturazioni di palazzi, frazionamento di appartamenti, rifacimenti di villette: esistono in Italia operatori specializzati in questo campo che grazie al nostro portale raccolgono tutto o parte del capitale necessario e quando hanno terminato rimborsano il prestito con un rendimento fino al 10 per cento».

Un’altra caratteristica del lending è la possibilità di contribuire al progetto con somme anche minime, 2-300 euro, fino ad arrivare a 60-70 mila euro. «Abbiamo imprese che hanno realizzato con successo finora 25-30 operazioni immobiliari, terminando sempre i lavori nei tempi previsti e ripagando la fiducia degli investitori con rendimenti superiori alla media del mercato».

Ma l’esempio più calzante di diversificazione è rappresentato da Biovalley Investment Partners, gruppo industriale specializzato in scienze della vita, medicina e digitale, che attraverso CrowdFundMe è riuscita a collocare presso gli investitori sia minibond sia quote azionarie raccogliendo in tutto circa 3 milioni.

Alla fine il crowdfunding è un fenomeno che in Italia ha numeri ancora molto piccoli, ma sta in qualche modo beneficiando del contesto di crisi ed incertezza che domina i mercati. Con i rincari dei tassi d’interesse, infatti, le aziende sono sempre più propense a cercare canali alternativi a quello bancario.

«La finanza alternativa offre anche opportunità agli investitori dal momento che le sue performance non sono collegate all’andamento dei mercati borsistici tradizionali», conclude Baldissera…