Finanza e Risparmio

Riparte a Piazza Affari la stagione IPO: per EGM già 5 candidati

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di Mariarosaria Marchesano

Dopo i delisting tornano le quotazioni a Piazza Affari nel 2023, complice la ripresa degli indici di inizio anno e anche un po’ l’aumento dei tassi d’interesse che sta spingendo le imprese verso canali alternativi a quello bancario, diventato sempre più oneroso. Tornano le quotazioni sul listino principale – si parla di grandi nomi come Prada, attualmente quotata a Hong Kong, e si vocifera del ritorno di Lottomatica – ma soprattutto su quello delle piccole aziende, Euronext growth Milan, che dopo l’exploit del primo semestre 2022 aveva subìto un rallentamento nel secondo.

Nelle prossime settimane si preparano a sbarcare su Egm, secondo fonti finanziarie, almeno cinque società:

  1. Cubelabs, il primo incubatore di imprese tecnologico e sanitario d’Italia;
  2. Valtecne, specializzata nella meccanica di precisione;
  3. Creactives group, che si occupa di intelligenza artificiale per la supply chain;
  4. Tmp group, media company tecnologica ;
  5. Pokeria, una mini catena campana di ristoranti specializzata nelle classiche poké bowl, nata per iniziativa di un giovane ingegnere di Napoli ma che si distingue dalla ben più grande catena nazionale Pokéria per l’accento sulla ‘e’.

L’Egm, dunque, continua a crescere grazie anche al bonus IPO che, dopo un’iniziale “dimenticanza” nella legge finanziaria, è stato prorogato dal governo Meloni con un contributo massimo di 500mila euro per ogni singola quotazione.

Come emerge dall’Osservatorio di Ir Top Consulting, il mercato delle piccole società ha segnato 26 nuove IPO nel 2022 portando il numero complessivo delle aziende presenti su questo segmento a 190 (16 in più rispetto alle 174 di fine 2021). Un dato che conferma la crescita in controtendenza rispetto al listino principale di Euronext Milan, che chiude il 2022 con 224 società quotate, in calo solo di 8 rispetto alle 232 di fine 2021 pur essendo avvenuti 14 delisting (tra i quali alcuni eccellenti come Exor e Atlantia) poiché nello stesso anno sono avvenuti sei “translisting” di società provenienti proprio da Egm.

L’Osservatorio fa notare che nonostante il calo generalizzato delle performance azionarie, il listino delle piccole ha confermato la sua resilienza portando nelle casse delle società che hanno avuto il coraggio di sfidare i mercati una raccolta di capitale in equity da investitori privati istituzionali pari a 900 milioni di euro. La sua dimensione si consolida con una capitalizzazione di Borsa pari 10,6 miliardi a fine 2022 e un giro d’affari complessivo delle imprese pari a 7 miliardi di euro (il dato è relativo alla fine del 2021 in crescita del 33% rispetto a 5,3 miliardi nel 2020) e 27 mila dipendenti (22mila nel 2020), rappresentando un volàno per l’occupazione e la crescita economica.

L’analisi della composizione settoriale evidenzia la prevalenza di quattro settori: tecnologia con sette ipo (27%), industria (23%), moda e lusso e Servizi (entrambi 12%). La raccolta si concentra prevalentemente nei settori Tecnologia (83%), Industria (5 per cento) ed Energia ed Energie Rinnovabili (4 per cento). Da quando è nato, nel 2009, ad oggi su Egm (prima si chiamava Aim) si sono quotate 270 società che hanno raccolto 5,7 miliardi di euro da investitori privati istituzionali per finanziare la crescita.