Inchieste

Capitale o debito, anche le banche spingono la crescita

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di Paola Stringa

Le banche possono finanziare le startup con capitale o con debito. In Italia diverse banche finanziano le startup con lo strumento del debito, da quando è stato introdotto il fondo governativo che garantisce il finanziamento all’80% (Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese) e, proprio la combinazione banca/garanzia pubblica sembra essere, di fatto, il motore di tante operazioni (13.560 a metà 2022). A finanziare sono, per oltre il 60%, i maggiori gruppi bancari secondo i dati del MISE, ossia Sanpaolo Intesa, Unicredit, BPM, BPER, MPS, Credit Agricole, anche se il 17% del credito è stato erogato anche da banche minori negli ultimi anni.

Le startup che si avvicinano alle banche, per farsi finanziare o accompagnare, sono, in genere, in una fase di sviluppo avanzata, cioè quasi mai “pre-seed” e questo le rende meno rischiose. A parte il venture debt, gli istituti di credito sostengono lo sviluppo con formule e iniziative diverse, ma, in generale, attraverso incubatori o acceleratori che ne supportano la crescita e soprattutto le mettono in rete con i potenziali investitori.

Si va da Up2Stars di Intesa San Paolo, il programma con 4 call bimestrali di accelerazione e networking che si avvale del contributo di vari partner d’eccellenza; ad Unicredit Start Lab, che offre servizi di business support e investment support; a Le Village di Crédit Agricole, l’ecosistema aperto, con 43 hub tra Italia e Francia, che crea percorsi taylor made legati ai distretti territoriali.

Banca Sella ha appena lanciato il programma internazionale di incubazione Artificial Intelligence Business Incubator, che punta a sostenere la fase iniziale (pre-seed) di startup, team imprenditoriali, spin-off universitari e i progetti più innovativi nell’intelligenza artificiale applicata alla finanza.

Nel private banking, Banca Generali ha lanciato un nuovo progetto, frutto di un accordo con Italian Angels for Growth (IAG), uno dei principali network di business angel italiani, di supporto all’economia reale, per cercare di valorizzare startup e piccole e medie imprese innovative, che prevede attività di coinvestimento e di condivisione di opportunità tra il network e BG4Real, lo strumento di BG per creare un ponte tra risparmio privato ed economia reale.

L’accordo si colloca infatti nell’ecosistema più ampio del programma di investimenti BG4Real: una rete di relazioni per lo scambio di informazioni e la condivisione di esperienze, che punta a individuare le opportunità di investimento nei campi a forte crescita, accedere alle opportunità più esclusive e monitorare l’evoluzione degli investimenti.

«Nell’ambito di BG4Real – spiega Maria Ameli, head of Corporate & Real Estate BG – abbiamo stretto diverse alleanze tese a lavorare sull’origination, scegliendo tre mondi: università, mondo corporate e fondi di VC internazionali e verticali nei macrotrend attuali come la cybersecurity, l’agrifood o l’energia green. Tra i vari club di investitori abbiamo selezionato IAG per rafforzare la fase di origination e creare dei team di investitori atti ad aiutare le startup a crescere e ad arrivare a delle valide opzioni di exit, che sia la quotazione, la vendita ad un’altra corporate, o altre operazioni con i fondi. Il supporto è costante e continuo”.