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Multa Ue da 1,8 miliardi: ecco perché Apple ha perso la battaglia contro Spotify

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Apple dovrà pagare una multa salatissima: 1,8 milioni di euro, somma di quasi quattro volte maggiore di quanto prospettato, per concorrenza sleale. La notizia della sanzione, che è stata data questa mattina a Bruxelles dalla commissaria europea per la concorrenza  Margrethe Vestager, sembra essere prodromica all’introduzione del Digital Markets Act, legge che entrerà in vigore giovedì 7 marzo, e che impone una serie di regole ben precise alle Big Tech.

Lo scopo: impedire ai giganti tecnologici come Apple, Meta, Alphabet (Google), ByteDance (TikTok) comportamenti dominanti nel mercato della telefonia mobile e dell’on line. Insomma, un avviso bello e buono: facciamo sul serio ricordatevelo!

«È una multa pesante», ha affermato la stessa Vestager, e non poteva essere altrimenti.

«Una sanzione più bassa sarebbe stata l’equivalente di una infrazione per divieto di sosta… Era necessaria un’azione deterrente: se sei un’azienda in posizione dominante e fai qualcosa di illegale, sarai punito. Vogliamo dimostrare la nostra determinazione ad affrontare questi casi»

Ma di quali colpe s’è macchiata la big tech californiana? Si legge nel comunicato diramato dalla commissione:

«L’indagine ha rilevato che Apple ha vietato per quasi un decennio agli sviluppatori di app per lo streaming musicale di informare pienamente gli utenti iOS sui servizi di abbonamento musicale alternativi e più economici disponibili al di fuori dell’app e di fornire istruzioni su come aderire a tali offerte»

Sempre la Vestager:

«Agli sviluppatori di streaming musicale non è stato permesso per contratto di informare gli utenti all’interno delle loro applicazioni di prezzi più convenienti per lo stesso abbonamento su Internet… Usando pratiche anticoncorrenziali, la gente ha finito quindi per pagare più del dovuto per lo streaming musicale»

Apple in un comunicato ha già dichiarato come si adeguerà, consentendo agli utenti di iPhone in Europa di utilizzare app store diversi dal proprio e permettendo agli sviluppatori di offrire sistemi di pagamento alternativi.

La casa di Cupertino usa toni polemici nei confronti dell’azienda di streaming svedese:

«Il principale sostenitore di questa decisione e il maggior beneficiario è Spotify… che ha la più grande applicazione di streaming musicale del mondo e ha incontrato la Commissione europea più di 65 volte durante questa indagine»

Ovviamente Apple ha deciso di impugnare la sanzione in tribunale: secondo una dichiarazione rilasciata all’agenzia Reuters,

«La multa è stata comminata nonostante la Commissione non sia riuscita a trovare alcuna prova credibile di un danno per i consumatori, ignorando la realtà di un mercato fiorente, competitivo e in rapida crescita»