Inchieste

Flat tax ai dipendenti

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di Veronica Schiavone

Nello scenario disegnato dalla delega fiscale si innesta l’estensione della flat tax incrementale anche ai lavoratori dipendenti.

Il meccanismo, disegnato dalla Legge di Bilancio 2023 per i soli lavoratori autonomi, prevede per le persone fisiche titolari di partita Iva la possibilità di beneficiare di un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle relative addizionali, con un’aliquota del 15% che sarà calcolata non sull’intero reddito ma solo sugli incrementi di reddito rilevati nel 2023 rispetto al reddito più elevato registrato nei tre anni precedenti, e comunque fino a un limite massimo di 40mila euro.

La base imponibile è quindi data dalla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo, d’importo più elevato, dichiarato negli anni 2020, 2021 e 2022. Insomma, un meccanismo di incentivazione alla produzione di nuovo reddito in quanto premia con una tassazione inferiore chi quest’anno guadagnerà di più rispetto al triennio precedente.

La flat tax incrementale per i dipendenti, che la delega fiscale si propone di realizzare «nelle more della revisione» delle aliquote IRPEF, dovrebbe ricalcare lo stesso schema di quella degli autonomi premiando, come si legge nel Ddl, «l’incremento reddituale del periodo d’imposta rispetto a quello precedente».

Anche per la flat tax dei dipendenti si prenderà in considerazione il reddito più elevato tra quelli dei tre periodi di imposta precedenti, «con possibilità di prevedere limiti al reddito agevolabile», spiega il Disegno di legge delega, il che lascia intendere che anche per i dipendenti vi sarà un tetto come quello attualmente fissato per gli autonomi a 40mila euro.