Inchieste

Prestiti con Garanzia Green

Scritto il

di Alessandro Luongo

Il Green New Deal – piano europeo che promuove un’Europa circolare – ha visto l’Italia affidare un ruolo centrale, grazie al Decreto Legge Semplificazione del 2020, a Sace, con lo strumento della Garanzia Green, rilasciata a condizioni di mercato, contro-garantita dallo Stato nella misura massima dell’80 per cento. Dal 2020 a oggi sono stati erogati circa 5,3 miliardi di euro con tale strumento.

Green significa soprattutto aumentare il business delle Pmi. Anna Roscio, executive director sales & marketing Imprese di Intesa Sanpaolo, spiega difatti che «è una esigenza dettata dal mercato stesso: i clienti finali in caso di imprese B2C o i capo filiere in caso di imprese B2B scelgono imprese che hanno una produzione sostenibile. Non adeguarsi e affrontare questa transizione può significare in futuro essere esclusi dal mercato”.

Una ridefinizione di strategie di business e posizionamento accompagnata dunque da Intesa Sanpaolo «fin dal 2020 con gli S-Loan, linea specifica di finanziamenti basata su un meccanismo di premialità, in termini di sconto sul tasso – continua Roscio – al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità condivisi tra banca e impresa, per migliorare il profilo dell’azienda. Ne fanno parte in particolare gli S-Loan ESG e Climate Change, a cui si sono aggiunti di recente gli S-Loan Diversity, Agribusiness, Turismo e l’introduzione della garanzia Green Sace per l’80%».

Sempre a supporto delle Pmi che avviano progetti di economia circolare e riduzione dell’impatto ambientale – spiega la manager – Intesa Sanpaolo mette a disposizione il nuovo plafond Circular Economy da 8 miliardi di euro. Ad oggi sono stati erogati oltre 4,6 miliardi di euro alle Pmi italiane per supportarne i progetti sia di sostenibilità attraverso gli S-Loan, sia di economia circolare.

Proprio a dicembre, da Intesa Sanpaolo, sono arrivati 5 milioni di euro, assistiti dalla Garanzia Green di Sace, in favore del gruppo industriale Salov Spa di Lucca, tra i principali player mondiali del settore oleario. L’investimento prevede obiettivi di miglioramento ESG (Environmental, Social, Governance) grazie a unimpianto di nuova generazione per lo stoccaggio dei prodotti in grado di mitigare i possibili effetti nocivi degli sbalzi di temperatura stagionali che impattano sulla qualità dell’olio.

Sempre Intesa Sanpaolo e Sace, lo scorso ottobre hanno siglato il finanziamento di 10 milioni ad Alkeemia a Porto Marghera, azienda tra i leader mondiali nella chimica del fluoro, che s’impegnerà per complessivi 21 milioni alla realizzazione di una nuova sezione d’impianto per la generazione di acido fluoridrico, e che renderà il sito di Porto Marghera il più evoluto e moderno in Europa.

Entro il 2026, Intesa Sanpaolo ha programmato 120 miliardi di euro da destinare alle Pmi, con i quali contribuire alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del Pnrr.

Un accordo con Sace è stato siglato anche da Unicredit, per finanziamenti da un minimo di 50mila euro fino a un massimo di 15 milioni, per una durata non superiore ai 20 anni, a imprese con fatturato fino a 500 milioni di euro; la garanzia è rilasciata in tempi brevi attraverso un processo standardizzato e digitalizzato. Le risorse sono destinate alla realizzazione in Italia di progetti di mitigazione e prevenzione dei cambiamenti climatici e, fra l’altro, alla circular economy.

Un caso recente riguarda Unox, il primo produttore di forni professionali al mondo di Cadoneghe (Padova), intervento finanziario da 35 milioni complessivi realizzato da UniCredit e Cassa Depositi e Prestiti con la garanzia Sace a favore dell’azienda padovana.

Da UniCredit, dunque, 20 milioni con garanzia Sace legata al raggiungimento di obiettivi ESG: utilizzo di energia al 100% rinnovabile e sicurezza sul lavoro; da CDP 15 milioni destinati allo sviluppo di progetti su innovazione digitale ed efficienza tecnologica.

UniCredit ha dunque strutturato, con l’intervento di garanzia di Sace, un’operazione da 20 milioni, legata al raggiungimento di due obiettivi ESG che l’azienda si è impegnata a realizzare entro 3 anni (acquisto di energia elettrica al 100% proveniente da fonti rinnovabili e conseguimento della certificazione ISO45001inerente alla sicurezza dei dipendenti sul luogo di lavoro).

Banco Bpm a sua volta ha sostenuto, sempre insieme alla società che fa capo alla Cdp, con 5 milioni di euro la crescita sostenibile di Hipac Spa, società specializzata nella produzione di imballaggi flessibili, che punta ad adottare impianti di ultima generazione funzionali al risparmio energetico e la messa a punto di nuove tecnologie per la produzione di imballaggi flessibili legati all’economia circolare.