Inchieste

Il mezzo flop di Nikki, format Usa per i ricchi

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di Alessandro Luongo

In Versilia ha chiuso i battenti nel 2022; in Costa Smeralda, in Sardegna, per ora continua. Un successo parziale quello dei beach club lusso degli imprenditori Usa Jack e Lucia Penrod, fondatori nel 1998 del brand Nikki Beach: spiagge per ricchi, con musica, ristoranti, intrattenimento, moda, film e arte. Un brand ormai diffuso in tutto il mondo. Eppure a Marina di Pietrasanta non è andata come ci si aspettava. Lo racconta Filippo Terzani, dal 2018 co-amministratore del cda di Versilia resort, società di gestione del beach club inaugurato nel luglio 2016.

«Tutto nacque da un incontro casuale all’isola Saint Barth, alle Antille, dove Gualtiero Vanelli, imprenditore carrarino del marmo, ha conosciuto Penrod. Da lì nasce una grande amicizia e l’idea di aprire un Nikki Beach in Versilia, a Marina di Pietrasanta, e così il brand statunitense investe 3,5 milioni per rilevare la concessione del lido esistente, il Blue beach».

«La concessione di un lido in Versilia può valere sul mercato anche 10 o 15 milioni, di certo il gruppo era convinto di fare un investimento remunerativo nel medio-lungo termine». Invece qualcosa va storto. Il divertimento a stelle e strisce era diurno, con musica prima del pranzo e anche dopo, senza sforare nella fascia notturna. Ma la movida diurna disturba la quiete degli stabilimenti vicini, «quindi abbiamo dovuto cambiare formula, perdendo una parte di entrate importanti – racconta l’ex gestore – Marina di Pietrasanta non ha poi lo stesso target di Forte dei Marmi e i costi di 45 dipendenti ritenuti il numero imprescindibile per “coccolare” i clienti del Nikki Beach erano davvero esorbitanti».

Come se non bastasse è poi arrivata la pandemia e nel 2020 l’attività si è fermata. «Nel 2021 potevamo aprire, ma gli americani non hanno più creduto alla Versilia come area profittevole e hanno ceduto le loro quote a Vanelli, che ha poi riaperto il lido con un altro nome e sponsor».

Nel luglio 2018 Nikki Beach Costa Smeralda approda a Cala Petra Ruja, un paradiso in mezzo al mare, raggiungibile solo con yacht privato o con tender. Penrod si affida a Smeralda Holding, società italiana il cui amministratore delegato è Mario Ferraro, detenuta da Qatar Holding e che gestisce gran parte della Costa Smeralda. Sulle modalità della partnership stretta, però è impossibile saperne di più.