Inchieste

Il rapporto tra brand e consumatore? I dati sono sempre più decisivi

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di Paola Stringa

Nel nuovo scenario competitivo i dati sono sempre più centrali nelle strategie delle imprese e devono essere gestiti nel rispetto delle nuove normative. Il rapporto tra brand e consumatori deve essere perciò sempre più data driven. Imparare a governarli, integrarli, analizzarli, segmentarli e azionarli per ogni necessità di business sarà il must del futuro.

Datrix, PMI innovativa, investita da Banca Generali con il suo programma  8a+ Real per sostenere l’economia reale, e quotata al mercato EGM nel 2021, si occupa di data analysis con AI e ha clienti importanti, tra cui il gruppo Nestlè che gli ha affidato le sue attività di search marketing e digital intelligence su oltre 30 brand.

Con la martech del gruppo, ByTek, Datrix si dedica alla Link Building e in un recente white paper ha studiato come si stanno muovendo i Brand in Italia verso la link acquisition, ovvero il percorso di crescita sui motori di ricerca e quanto stia diventando sempre più centrale nelle strategie di digital marketing.

Quattro settori in particolare stanno portando avanti strategie di link building: il Beauty, la Fashion industry, lo Sport e l’e-commerce in generale per analizzare il traffico organico, la visibilità e il posizionamento medio.

«Il governo dei dati interni ed esterni, su mercati diversi e su numerosi brand e property differenti è una sfida continua. Datrix si concentra su soluzioni dedicate ai marketer, per migliorare le performance, combinando intelligenza artificiale trasparente, dati affidabili e competenze di business», racconta Mauro Arte, founder e Coo, che il Settimanale ha incontrato a Tel Aviv in occasione di GoForIsrael, la conferenza annuale del business che raccoglie investitori e imprenditori e connette le risorse del private capital globale con l’innovazione.

«Data la nostra strategia di crescita e internazionalizzazione – ha continuato – siamo interessati ad aziende tecnologiche con asset di valore per le quali possiamo rappresentare un acceleratore di business. In Israele oggi – ha aggiunto Arte – c’è un hub tecnologico all’avanguardia, un ecosistema industriale e accademico orientato all’innovazione. Investire in Israele in questo momento, significa investire nel mondo».