Inchieste

La “pazienza” della California: sostegno a tutti i livelli in attesa che l’impresa inizi a guadagnare

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dal nostro corrispondente Ernesto Sirolli

 Sacramento – L’industria delle startup in California è stata uno degli ecosistemi più vivaci e influenti al mondo per diversi decenni. Ma scriveva Peter Drucker, il ‘filosofo del management’, che per un governo è pericoloso dare la preferenza all’alta tecnologia perché l’alta tecnologia ci mette trent’anni per essere commercializzata, e per i primi trent’anni divora investimenti. L’alta tecnologia è, secondo Drucker, la cima della montagna, ma la montagna è fatta di profitti creati da attività prodotte da tecnologie poco, mediamente o addirittura per nulla sofisticate (low tech, medium tech and no tech).

La California in questo è ben diversificata perché la sua industria tecnologica (High Tech) contribuendo circa 500 miliardi di dollari al Pil annuo dello Stato, ne rappresenta solo il 19%. L’alta tecnologia è quindi solo un quinto della montagna economica che la sorregge. Montagna economica che continua a investire e a stimolare le startup durante gli anni del loro sviluppo nella speranza che un giorno pagheranno dividendi importanti. In questo spirito la California offre una serie di incentivi e vantaggi per le startup.

– Accesso al capitale di rischio: la California, in particolare la regione della Silicon Valley, è rinomata per il suo solido ecosistema di capitale di rischio. Le startup in California hanno una maggiore probabilità di attrarre investimenti da venture capitalist a causa della concentrazione di capitali e competenze nell’area.

– Opportunità di rete e collaborazione: la California dispone di un fiorente ecosistema che incoraggia il networking e la collaborazione tra imprenditori, investitori ed esperti del settore.

– Crediti d’imposta per ricerca e sviluppo (R&S): il sunny State metet a disposizione incentivi fiscali alle aziende impegnate in attività di ricerca qualificate. Il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo consente alle startup idonee di richiederlo a fronte di spese qualificate relative alla ricerca e sviluppo condotte all’interno dello Stato.

– Sovvenzioni per l’innovazione e la tecnologia: lo Stato fornisce varie sovvenzioni e programmi di finanziamento specificamente mirati a promuovere l’innovazione e il progresso tecnologico. Questi aiuti economici supportano la ricerca, lo sviluppo e la commercializzazione di nuove tecnologie in diversi settori.

– CalCompetes Tax Credit: si tratta di un programma che offre crediti d’imposta alle aziende che si trasferiscono o espandono le operazioni in California.

– Sovvenzioni SBIR/STTR: i programmi Small Business Innovation Research (SBIR) e Small Business Technology Transfer (STTR) sono iniziative federali che offrono opportunità di finanziamento alle piccole imprese, comprese le startup, per condurre attività di ricerca e sviluppo.

– Accesso al Talent Pool: la reputazione della California come hub per l’innovazione e la tecnologia attrae i migliori talenti da tutto il mondo. Le università e i college statali producono una forza lavoro qualificata e la presenza di aziende e startup tecnologiche affermate crea un ricco pool di talenti a cui le startup possono attingere.

Tutti questi incentivi, sia quelli programmati sia quelli dovuti all’ecosistema imprenditoriale, creano un sistema a rischio di combustione spontanea (bolle cicliche) che divorano investimenti, come ammonito da Drucker. Perché, alla fine, anche le più coccolate startup californiane dovranno cominciare a pagare dividendi e per farlo dovranno affrontare quel supremo e crudelissimo giudice che è il Mercato.