Inchieste

«L’azienda deve far convivere più generazioni differenti»

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di Paola Stringa

Dopo la pandemia, a fronte del bisogno sempre più manifesto, soprattutto da parte delle nuove generazioni ma non solo, di un effettivo worklife balance, gli HR manager, in tutte le organizzazioni, si sono interrogati su smart working e settimana corta. Se è evidente che i tradizionali modelli organizzativi non sono più in grado di gestire la complessità, come ridisegnare vita e lavoro sui trend attuali?

«È in atto una mutazione genetica del mercato del lavoro. Le nuove generazioni non hanno nessuna motivazione ad aderire all’attuale modello di lavoro e di performance – spiega Alessia Canfarini, autrice di “Fullgevity. Un percorso in quattro tappe per ridisegnare la vita e il lavoro” – La metrica più rilevante è oggi il wellbeing, ma non si tratta di concedere più o meno ore di smart working, ma di riprogettare a 360 gradi gli spazi e i tempi di lavoro. Lavorare da remoto rimodula connessioni sociali ed emotive che favoriscono l’autonomia professionale e il ricambio nella scelta di un progetto. Fare community building e ingaggiare i dipendenti richiedono perciò, nuovi approcci di design thinking fuori dagli schemi consolidati».

Che l’attenzione generazionale sia una variabile importante nell’applicazione di modelli di gestione del personale, lo ha rilevato anche Alessandro Montanari, CPO di Luisaviaroma: «La Gen Z in particolare non vede come immutabile il sistema in cui si inserisce, ma lo mette in discussione. Far convivere generazioni diverse favorendo il dialogo e trattenere motivandoli, i giovani talenti, è la sfida che hanno oggi hanno davanti quasi tutte le aziende».

«La sfida dell’HR manager è quella di conciliare esigenze collettive con quelle individuali – sottolinea Matteo Melchiorri, chief Human Capital officer di Fastweb – Nella fase pandemica è diventato dirompente e prioritario l’aspetto emotivo come l’ascolto delle emozioni. L’intelligenza artificiale e gli algoritmi aiutano a identificare dei trend, ma poi il ruolo dei manager è decisivo nell’azione concreta che porta un cambiamento. In questo senso, Fastweb è un’azienda che ha delle modalità di dialogo abbastanza evolute tra ogni livello: la cultura dell’azienda è aperta alla condivisione ed è funzionale alla costruzione di un ambiente inclusivo dove ognuno si sente libero di esprimersi».

Glickon dal 2014, nell’ambito dei people analytics, intercetta le necessità delle HR con dati predittivi elaborati da piattaforme di Talent Intelligence, utili ad intraprendere azioni concrete a supporto del business e del benessere dell’organizzazione. «Lavoriamo sia sulle competenze che sulle relazioni. Mai come oggi si trovano a convivere dentro le aziende quattro generazioni molto diverse tra loro – osserva Carlo Rinaldi, CMO di Glickon – Serve più che mai inserire un ascolto continuo nella routine aziendale. La nostra piattaforma fornisce soluzioni personalizzate per lavorare sui dati mappati al fine di migliorare l’efficienza, il grado di engagement, la capacità di attrazione, la gestione dei carichi di lavoro, i modelli operativi e la predizione del turn over».