Inchieste

L’élite dei campioni di longevità tra tradizione e innovazione

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di Francesca Lucente

Nel variegato mondo del capitalismo familiare, strutturalmente afflitto dalle forche caudine del ricambio generazionale, spiccano diversi campioni di  longevità. Si tratta di 56 imprese distribuite tra Europa e Giappone, raggruppate nell’associazione Les Hénokiens, creata in Francia nel 1981 e così chiamata in onore di Hénoch, uno dei grandi patriarchi della Bibbia. Ogni anno si riuniscono nei vari Paesi di origine.

Il gruppo si è allargato pian piano negli anni, ma i quattro requisiti minimi richiesti per l’adesione sono rimasti gli stessi: avere uno storico di attività di 200 anni; essere gestite da un discendente del fondatore; la famiglia è ancora proprietaria dell’azienda o ne è l’azionista di maggioranza; godere di buona salute finanziaria.

L’Italia è ben rappresentata, con un quarto degli aderenti al club delle imprese storiche: ben 14, appena dietro la Francia (16) ma davanti al Giappone (10). E italiano è il presidente in carica degli Enochiani: Alberto Marenghi (della Cartiera Mantovana), eletto lo scorso anno.

Si tratta di attività storiche del nostro territorio, che riflettono inevitabilmente i settori che caratterizzano l’economia: quasi tutte sono legate alla manifattura. Si tratta di Acetaia Giusti (la più antica acetaia al mondo: fondata nel 1605), Amarelli (liquirizia, 1731), Augustea (navigazione, 1629), Cartiera Mantovana (1615), Ditta Bortolo Nardini (distilleria, 1779), Fabbrica d’Armi Pietro Beretta (1526), Fratelli Piacenza (tessile, 1733), Garbellotto (botti, 1775), Guerrieri Rizzardi (vino, 1678), Biscottificio Grondona (1820), Luxardo (liquori, 1821), Lanificio G.B. Conte (1757), Stabilimento Colbachini (campane, 1745), Vitale Barberis Canonico (tessile, 1663). Per la cronaca, Acetaia Giusti è l’ultimo arrivato nel gruppo, due mesi fa: «Un riconoscimento di un percorso lungo 400 anni – ha detto il Ceo Claudio Stefani Giusti, che rappresenta la 17esima generazione della famiglia Giusti – e sarà un piacere condividere con tutti i membri storie ed esperienze per continuare nel nostro percorso evolutivo».

L’Associazione Les Henokiens e lo Chateau du Clos Lucé hanno creato il Premio Leonardo da Vinci che viene assegnato alle imprese familiari – non necessariamente centenarie – capaci, oltre che di raggiungere un importante traguardo di business, di trasmettere di generazione in generazione un patrimonio fatto di valori, tradizioni e del know-how dei fondatori. Un premio che celebra le eccellenze familiari europee e giapponesi e che ha visto anche i marchi italiani come Salvatore Ferragamo e il colosso farmaceutico Bracco tra i vincitori.

Come è facile intuire, l’Associazione “Hénokiens” non vuole solo celebrare l’impegno economico delle imprese familiari ma, al tempo stesso, vuole accompagnare la loro continuità aziendale e culturale, con un occhio attento a preservare la tipicità e la personalità di ciascun marchio storico. Per entrare a far parte di questa cerchia ristretta di family owners – che vuole esaltare il valore delle aziende familiari come alternativa alle multinazionali – contano sia il passato sia il futuro. Oltre a longevità e buona salute economico-finanziaria, ciascuna azienda aspirante membro deve avere un piano strategico ben chiaro per il proprio futuro. In ossequio al motto: «Inscrire la famille et le travail de l’homme dans la durée jusqu’à ce qu’il devienne une culture», vale a dire «collocare la famiglia e il lavoro dell’uomo nel tempo fino a farne una cultura».