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Lusso apripista nella multicanalità: dalla Gucci town ai token di Giglio

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di Paola Stringa

Nella moda di lusso, la multicanalità è ormai un dato di fatto. I nuovi spazi digitali stanno conquistando diversi brand. Se Gucci è stato il primo a credere nel metaverso, investendo addirittura in una Gucci Town virtuale, lo spazio temporaneo sperimentale dove la luxury label ha messo i clienti in condizione di interagire con una valuta virtuale per acquistare articoli, anche Dolce e Gabbana ha creato una collezione di 90 abiti da indossare nella prima sfilata virtuale nel metaverso.

Giglio, la storica boutique palermitana diventata marketplace dei migliori brand globali e quotata su Euronext Growth Milan, si è mossa in un territorio per lo più inesplorato dalla maggior parte dei player attivi nel suo settore, confermando lo spirito pionieristico che la contraddistingue.

«Guardiamo a una nuova generazione di clienti – racconta a Il Settimanale il Ceo Giuseppe Giglio – Abbiamo un target di riferimento molto giovane, che vive con il tablet in mano, avvezzo alle piattaforme di gaming e alle criptovalute, con wallet digitali personali. Del resto, il mondo del gaming è già dentro al Metaverso: lì si fanno incontri, si fanno acquisti. Per questo abbiamo già immaginato lo shopping del futuro, realizzando una criptovaluta, ossia un utility token, da utilizzare nell’esperienza d’acquisto all’interno del mondo Giglio per accedere a determinati benefici, sia nel mondo reale che in quello virtuale, attraverso promozioni riservate e vendite dedicate o l’accesso a gallery digitali e sezioni di realtà aumentata, o la spedizione gratuita di prodotti esclusivi».

Giuseppe Giglio immagina che un domani non lontano questo token si possa aprire a mondi esterni, che sviluppano il proprio Metaverso. «In passato abbiamo già fatto esperimenti di realtà aumentata nella customer experience, adesso i tempi sono maturi, grazie all’integrazione di metaversi di big player che si stanno sempre più sviluppando».

«Nel mondo retail ci sono ormai diversi player che si stanno muovendo e guardando attorno – conclude – Ci saranno sempre più piazze virtuali, dove ci vestiremo con abiti virtuali e soddisferemo bisogni virtuali. Modelli che oggi ci sembrano futuristici, diventeranno presto realtà, per questo occorre esplorare».